Dal lungomare a Manfria, “l’erosione avanza”: commissione, “servono interventi urgenti”

 
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La spiaggia completamente "mangiata" dal mare a Manfria

Gela. Se non si interverrà con misure idonee, sarà molto elevato il rischio che ampi tratti del lungomare possano cedere a causa della costante erosione. I componenti della settima commissione consiliare hanno da tempo avviato un approfondimento su un’ampia parte di costa, sempre più segnata dall’erosione. Non solo il lungomare Federico II di Svevia, ma anche Manfria e le aree a ridosso di Macconi e della Riserva Biviere, sono tutte a forte rischio. La commissione, presieduta dal consigliere comunale Carlo Romano, anche nei prossimi giorni avrà nuovi incontri, dopo aver sentito, in audizione, il geologo Giuseppe Collura. “Il litorale locale si trova all’interno dell’Unità Fisiografica 8 della Regione, che va da Punta Braccetto a Licata, lunga 72,6 chilometri, insieme ai Comuni di Licata, Butera, Acate, Vittoria e Ragusa. Questo territorio è fortemente penalizzato dall’erosione delle coste,  influenzata da un notevole consumo di suolo per  una massiccia presenza di abitazioni, stabilimenti balneari e turistici, poli industriali e  strade a pochi metri dal mare. Anche le opere di difesa, come frangiflutti e barriere, hanno creato un disequilibrio con il contesto circostante, con perdita di ingenti volumi di spiaggia. Questa profonda   alterazione  della naturale dinamica litoranea – dice Romano – e gli attuali cambiamenti climatici in atto, stanno inasprendo  il fenomeno della erosione delle coste. Il tratto del lungomare, subito dopo il porto rifugio, è secondo me a rischio crollo. Soprattutto con i cambiamenti climatici che stiamo subendo e con le forti piogge e mareggiate, bisogna intervenire tempestivamente senza aspettare l’emergenza”. I punti deboli del litorale locale sono tanti e l’erosione avanza. “Dalla foce  del  fiume  Gela  procedendo  verso  il  porto  rifugio,  la  spiaggia presenta una  serie  di  barriere  emerse, che  in  prossimità  del molo  di  sottoflutto, a  causa  del  continuo arretramento, genera una  forte erosione che coinvolge la strada del lungomare Federico II di Svevia, insufficientemente protetta da una scogliera radente e con pericolo di crollo con tutte le conseguenze che questa evenienza potrebbe determinare per il nostro territorio. Ma non è solo il lungomare ad essere condizionato da questo grave fenomeno – aggiunge Romano – la zona di Manfria sta subendo una grave perdita di spiaggia con conseguenze per l’habitat naturale e la sicurezza. Per non parlare della zona Macconi e della Riserva Biviere. Per questo abbiamo incontrato il geologo Giuseppe Collura, che ci ha confermato che il lungomare Federico II di Svevia è già inserito nel Pai della Regione. Basterebbe compilare e presentare una scheda Rendis, per attivare gli idonei interventi. L’Unità Fisiografica 8 deve immaginarsi come un’unica entità poiché tutto quello che succede al suo interno per esempio a Gela, Marina di Butera o Licata, si ripercuote su tutto l’equilibrio del suo contesto”.

La commissione proporrà la definizione di un contratto di fiume e di costa, per mettere insieme tutti i Comuni dell’area, toccati dall’erosione. “La commissione consiliare si farà promotrice della costituzione del Contratto di fiume e di costa per mettere insieme tutti i Comuni che formano l’Unità Fisiografica 8, come si è verificato con il Contratto  della Val di Noto che raggruppa i Comuni del litorale della provincia siracusana, che va da dalla città di Noto fino ad Avola e che potrà permettere interventi tempestivi e con una visione di insieme nella promozione di azioni per la salvaguardia delle nostre coste. La commissione – conclude Romano – tornerà a riunirsi mercoledì pomeriggio, insieme ai dirigenti del Comune e all’assessore al ramo – conclude Romano – per continuare, insieme all’amministrazione comunale, a cercare di programmare interventi per prevenire eventuali danni, che potremmo subire qualora si trascurasse una tematica così importante”.

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