“Datemi i soldi o faccio una strage!”, cadono tutte le accuse contro un disoccupato

 
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Gela. Cade anche l’ultima accusa e il sessantaduenne Rocco Rodoti incassa una seconda assoluzione, questa volta pronunciata dai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Era ritenuto responsabile di aver minacciato alcuni dipendenti comunali, quando a ridosso del Natale di sei anni fa, si presentò a Palazzo di Città chiedendo i soldi di un contributo per gli indigenti. “Datemi i soldi o faccio una strage!”, avrebbe urlato appena entrato in municipio. I carabinieri che lo fermarono scoprirono una pistola giocattolo e un taglierino. Già in primo grado, era caduta l’accusa di minaccia, così come chiesto dal suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Scicolone. L’uomo era stato condannato ad un’ammenda da settecento euro per il possesso dell’arma giocattolo.

L’irruzione in municipio. I magistrati della procura hanno impugnato il verdetto, convinti della necessità di rivedere la decisione favorevole all’imputato. Ricorso che è stato presentato, però, anche dalla difesa, che alla fine ha chiesto e ottenuto l’assoluzione pure per il possesso dell’arma giocattolo. Come ricostruito proprio dalla difesa, Rodoti sarebbe entrato in municipio, perché segnato dal bisogno economico. Senza un lavoro e privo di mezzi di sostentamento, avrebbe finto di disporre di un’arma, solo per cercare di attrarre l’attenzione sulla sua personale vicenda.

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