Deceduti nell’albo dei consulenti tecnici d’ufficio del Tribunale: andrebbe aggiornato

 
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Gela. Il tribunale non aggiorna da settembre del 2019 l’albo dei periti e dei Consulenti tecnici d’ufficio, conosciuti meglio come Ctu. L’attuale graduatoria non soddisferebbe la reale richiesta di professionisti tanto da costringere il tribunale a ricorrere a figure di altri comuni del territorio. Tra tutti i mediatori familiari, dove il tribunale, in attesa di aggiornare l’albo, preferirebbe rivolgersi al vicino comune di Caltagirone ignorando chi, invece, ha presentato regolare istanza.

“Ad oggi la commissione non si è ancora riunita al fine di deliberare le nuove iscrizioni”, replica l’assistente giudiziario del tribunale a speranzosi professionisti che invocano un aggiornamento dell’albo, ormai datato, dei Ctu e dei periti. Nessun accenno su nuove scadenze che, di certo, darebbero maggiori speranze ai professionisti laureati ma congelati da una ingiustificata attesa che li vede involontari colpevoli di avere conseguito il titolo dopo il 30 settembre 2019, data dell’ultimo aggiornamento dell’albo dei Ctu e dei periti, appunto.

La questione era stata sollecitata anche dal quotidiano La Sicilia, dove si evidenziava, inoltre, che “gli attuali albi dei Ctu e dei periti hanno circa 350 iscritti divisi in categorie. Ve ne sono alcune categorie con un solo iscritto (perito agrario, archeologo, pedagogisti, periti industriali, infermiere forense, tecnologi alimentari) altri da 2 a 5 iscritti (grafologi, interpreti e traduttori) e poi quelle più affollate: architetti, medici e ingegneri, commercialisti, consulenti del lavoro, agronomi, geometri e ragionieri”. Nell’unico albo per ottenere un incarico dal giudice e garantire, magari, i primi compensi dopo un lungo periodo di studio, sempre secondo “La Sicilia” figurerebbero “professionisti di tutte le età, alcuni dei quali nel frattempo deceduti”.

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