Decesso anziana, vertici “Santa Barbara”: “Tutti negativi tamponi in struttura”

 
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I vertici della Santa Barbara

Gela. Un’anziana è morta alla clinica “Santa Barbara”, che sta nuovamente affrontando l’emergenza Covid, supportando la struttura del “Vittorio Emanuele”. “L’Asp ha chiesto di rinnovare la sinergia per destinare posti letto medicina a degenti Covid. Da circa 15 giorni i pazienti di medicina dell’ospedale sono stati tutti trasferiti qui. Ovviamente, prima di entrare qui vengono sottoposti a tamponi molecolari. Nel corso della seconda, terza giornata di degenza qualcuno ha avuto sintomi. Non abbiamo però avuto vittime da Covid – ha spiegato ieri Francesco Crimaldi – ci sono state quattro donne con patologie molto gravi, scompensi cardiaci e broncopolmonite ed in età avanzata. Una è deceduta stanotte. Abbiamo eseguito 280 tamponi tra degenti e operatori della clinica”. “Domenica una nostra operatrice ci ha detto di avere febbre minima. Ha fatto test rapido in tenda, è stata trasferita a casa prima del turno delle 14. Aveva fatto un turno venerdì – ha spiegato uno dei responsabili medici Emanuele Giarrizzo – sabato sera la prima febbricola. Da quel momento screening a tutti gli operatori. Tutti negativi tranne, una degente”. “C’è una prevalenza dei positivi del 25 per cento. Ci sono 30mila persone che portano il virus inconsciamente”, ha proseguito Crimaldi. “Non abbiamo avuto un solo caso durante il lockdown. Nel caso di specie ci siamo trovati con varie patologie. Anche con demenza senile. Le altre tre hanno patologie diverse – ha detto il dottor Salvatore La Rosa – la diagnostica di Covid è stata assolutamente casuale. Lo screening è stato effettuato per escludere un focolaio. Tutti noi operatori siamo stati a contatto con le quattro pazienti. C’è un pò di ansia e apprensione. Oggi ci sarà un altro giro di tamponi massivo”.

Crimaldi ha anche aggiunto, “cosa è stato fatto da questa estate ad oggi per gli ospedali. Sapevamo che questa ondata arrivava. Non prendiamocela con i ragazzi. Dove sono i pre-triage, i pronto soccorso dedicati? La nostra esperienza ci dice che il 25 per cento è positivo e quindi Gela ha quasi 20 mila cittadini che non sannp di essere positivi e girano per la città. Cosa è stato fatto per quattro mesi per prepararsi al campionato contro il virus? Nulla”.

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