Declassamento dell’ospedale, finisce la protesta a Palermo tra elogi e strette di mano

 
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Gela. La sanità gelese è salva insieme ai suoi rappresentanti. I pazienti possono dormire sogni tranquilli.

Tutto rimane congelato, compreso il manager dell’Asp Cl2, Carmelo Iacono, che grazie al suo operato ha ottenuto la riconferma a direttore generale e il plauso dal presidente della commissione regionale Sanità, Pippo Digiacomo, tanto da ritenersi “estremamente soddisfatto per quello fatto per la sanità di Gela e di tutta la provincia di Caltanissetta”.

Finisce tra gli applausi e le strette di mano anche la 9 giorni di protesta, supportata da circa 4 mila firme, avviata dal sindaco Domenico Messinese per frenare il depotenziamento dei servizi sanitari nel territorio e intervenire sulla lunga lista di disservizi che riesce solo a motivare una migrazione sanitaria senza precedenti.

Poco importa. Una programmazione condivisa giustifica tutto e tutti. “Dalla distribuzione dei posti letto – spiega con soddisfazione Digiacomo – all’ospedale di secondo livello a Gela”. “Nessuna altra provincia siciliana può vantare tra i presidi ospedaliera un hub regionale e uno spot regionale – aggiunge Iacono – Le due strutture ospedaliere, insieme, garantiscono la presenza di nuove discipline, come l’acquisizione della neurologia, l’oculistica, l’anatomia patologia e la Breast unit. Non è una banalità – incalza il manager – L’ospedale di Gela non è depotenziato e avrà tutte le discipline presenti. Non sarà possibile avere solo la Emodinamica – ammette il manager – Siete riusciti a mantenere anche tre piccoli ospedali inserendo la clausola di ‘area disagiata’. Penso che per questo la nostra provincia mi debba dire grazie. Parametrare i posti letto è anacronistico. La sanità si basa sull’assistenza sanitaria”.

Parole che non hanno permesso di fare pace con il sindaco Messinese, offeso perché ha paragonato l’ospedale a una casba, ma rincuorato dalle parole dell’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, e del presidente della Regione, Rosario Crocetta, perché (a suo dire) sono pronti “a garantire all’ospedale “Vittorio Emanuele” l’attenzione che merita, affrontando una serie di questioni (non è dato sapere di cosa si parla) a breve e medio termine per il miglioramento dei servizi ospedalieri”. In verità la convinzione sulla buona sanità gelese da parte del sindaco Messinese è maturata progressivamente durante la giornata trascorsa a Palermo, iniziata con la convocazione in commissione Servizi Sanitari all’Ars e conclusasi con le visite istituzionali a Gucciardi e Crocetta.

Molte parole che hanno permesso di evidenziare, ma non di recuperare, i 5 milioni di euro sottratti dalla Regione all’Asp Cl2, e affrontare  l’annoso problema legato alle mancate assunzioni del personale in campo sanitario. Perché, in quest’ultima circostanza, nessuno ha ancora chiarito se esiste un responsabile ed ha un volto.

Al vertice palermitano mancavano solo le associazioni che operano nel comparto sanità, forse perché più preoccupate alle lettere di sfratto che gli ha fatto recapitare il sindaco. L’unica eccezione è rappresentata dal Comitato per lo sviluppo dell’area gelese, il cui intervento di Filippo Franzone è stato prontamente stoppato da Digiacomo che ha evidenziato di essere “in un parlamento e non in una piazza dove fare un bel comizio. Qui vogliamo soluzioni”. Infatti. 

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