Degenti con le doppie coperte, i riscaldamenti dell’ospedale sono spenti

 
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Il direttore del presidio ospedaliero "Vittorio Emanuele" è risultato positivo

Gela. Si gela nei reparti dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Il direttore del presidio, Luciano Fiorella, ha potenziato la fornitura delle coperte per colmare le lacune che hanno fatto scatenare le lamentele di degenti e del personale.

“Domani i riscaldamenti dovrebbero essere attivati – assicura il direttore Fiorella – stanno effettuando tutte le prove necessarie per mettere in funzione l’impianto centralizzato”. Intanto, anche a seguito dell’improvvisa ondata di freddo che ha fatto scendere le temperature di oltre dieci gradi, i pazienti hanno fatto sentire la loro voce. Le proteste giunte da quasi tutte le unità operative, dalla Medicina,, Chirurgia, Otorino, Urologia, Ginecologia ed ostetricia e Pediatria, hanno investito i responsabili di struttura interessando anche la direzione sanitaria. Secondo alcuni voci di corsia, l’azionamento dell’impianto di riscaldamento sarebbe dovuto avvenire martedì. Probabilmente, anche l’attivazione delle procedure ha sorpreso l’ufficio tecnico che non si è attivato tempestivamente.

“Ho allertato la direzione dell’ufficio tecnico per attivare l’impianto di riscaldamento – precisa Fiorella – Hanno verificato che tutto fosse in regola. Da un primo controllo non risulta alcuna rottura. Hanno avviato anche i controlli di prova delle caldaie. Entro domani (oggi per chi legge) potrebbe essere attivato”. La vicenda ha creato scompigli tra operatori e degenti ricoverati presso i reparti del presidio ospedaliero di via Palazzi. Non sono mancate le polemiche, sedate solo grazie al tempestivo intervento del direttore Fiorella che “in attesa del definitivo avvio dell’impianto di riscaldamento – spiega – ho dato disposizione di fornire più coperte a tutti i degenti”.

Il repentino abbassamento della temperatura sarebbe stato avvertito maggiormente dai pazienti che hanno subito interventi, “grosse lamentele non ne abbiamo ricevuto – smorza i toni il direttore del Presidio – ma gli operai sono rimasti a lavoro fino a tarda notte per provare ad avviare l’impianto con sollecitudine e scongiurare un’altra notte fredda a tutti i pazienti ricoverati”.

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