“Dem-M5s? Non ero eretico quando l’ho proposto in città”, Siragusa: “Pd cambi modi di fare”

 
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Siragusa spiega di non essere interessato alle "isterie" di Forza Italia

Gela. A Roma, grillini e dem hanno messo il sigillo al Conte-bis. Un’alleanza che ha fatto storcere il naso a tanti, anche tra i militanti dei due partiti. Prima che il governo nazionale si tingesse dei colori di quest’ennesima alleanza “anomala”, già in città, all’indomani della sfiducia all’ex pentastellato Domenico Messinese, c’era stato chi aveva proposto un percorso comune, almeno a livello locale. Uno dei pochi convinti che i cammini potessero incontrarsi era l’ex consigliere comunale del Pd Guido Siragusa, che dopo diverse fibrillazioni interne ha scelto di non candidarsi alle amministrative dello scorso aprile. Siragusa, quasi rilancia la sua proposta. “In quella fase, mi hanno considerato come una specie di eretico – dice – ma ero un eretico solo per i miopi della politica. E’ chiaro che i programmi del Pd, che rimane fino a prova contraria un partito di centrosinistra, e quelli del Movimento cinque stelle collimano”. Per Siragusa, l’avvio di un dialogo a livello locale non sarebbe una sorpresa. Se ne parlò alla luce di una mozione di sfiducia, sostenuta insieme anche da dem e grillini. “L’alleanza non si è concretizzata non solo per scelte del Pd – continua – ma anche perché, in quella fase, il Movimento cinque stelle seguiva, ipocritamente, la doppia morale. Ovvero, a Roma con la Lega, ma nei territori c’era da rimanere puri e belli”. Siragusa, inizialmente, era stato individuato come assessore, in quota democratici, le scelte di Greco e la tribolata notte precedente alla presentazione delle liste hanno cambiato tutto.

L’ex consigliere, però, non pare nutrire risentimenti politici. “A questa giunta bisogna concedere un periodo di rodaggio – dice ancora – è presto per dare giudizi definitivi. Il Pd? Deve trovare le soluzioni all’interno di questa alleanza, senza fuggire e senza essere elemento di fibrillazione”. L’avviso ai dirigenti cittadini del partito è però fin troppo esplicito. “Serve un cambiamento – conclude – e non si attua solo a livello anagrafico. Bisogna cambiare idee e, soprattutto, modi di fare. Non ricevo più tante telefonate, come invece accadeva quando ero consigliere comunale del partito, ma continuo ad essere dell’idea che il Pd debba avere un compito propositivo”. Anche Siragusa rilancia il tema di un “nuovo” Partito Democratico, che nonostante i risultati elettorali in tono minore, ha comunque ottenuto deleghe di peso nella giunta Greco, con l’assessore Grazia Robilatte, e ha due consiglieri comunali (Alessandra Ascia e Gaetano Orlando), politicamente “fedeli” alla segreteria cittadina.

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