Derby e veleni, il Messina chiede 3 punti a tavolino, il Gela. “Noi aggrediti per primi”

 
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Alma e Inzoudine in Gela-Messina-

Gela. La dirigenza del Gela non ci sta ad essere etichettata come violenta. Il presidente del Messina ed il tecnico Modica nel post partita di un brutto derby hanno accusato apertamente la società di aver intimidito i suoi tesserati, facendo irruzione nello spogliatoi nell’intervallo del match.

Il vice presidente Matteo Sciotto ha annunciato che chiederà la non omologazione della partita e una punizione per il Gela. Ricordiamo che nel parapiglia generale l’arbitro ha espulso Polito e Inzoudine.

Stamattina è arrivata la  replica ufficiale del Gela attraverso una nota.

“Ha veramente dell’assurdo quanto dichiarato ai quattro venti dalla dirigenza del Messina. Dichiarazioni fuori luogo e prive di ogni fondamento che meritano una dura replica da parte del Gela Calcio e anche la promessa di adire alle vie legali per difendere l’immagine del club biancazzurro che sin qui ha sempre mantenuto livelli altissimi di accoglienza e rispetto per gli avversari.  Detto questo entriamo anche nel merito della vicenda: I dirigenti del Messina dovrebbero sapere che tutto è iniziato con il comportamento antisportivo e violento di un loro tesserato all’interno del tunnel degli spogliatoi nei confronti sia del nostro team manager che di un nostro giocatore alla fine del primo tempo. Lo stesso team manager che ha subito un trauma alla testa e che è stato costretto a ricorrere alle cure mediche

“Non solo, in tali concitati frangenti,  il nostro Presidente è stato anche spinto dal massaggiatore della società giallorossa all’interno dei loro spogliatoi subendo lui sì un’aggressione! Davanti a tale atto di violenza in casa nostra il resto della dirigenza non poteva di certo stare a guardare. Alla fine di tutta questa assurda vicenda, però, non si spiega come mai al termine della gara non sia praticamente accaduto nulla. Tutto è scivolato liscio come l’olio. Il Gela e quei gelesi che loro dicono essere violentisi sono anche prodigati a cercare e restituire il prezioso IPhone 7 perso dallo stesso allenatore del Messina Giacomo Modica. Infine, non accettiamo nemmeno le accuse nei confronti delle Forze dell’Ordine presenti allo stadio che con professionalità e senso del dovere hanno svolto il loro compito senza distinzione tra le parti,  con correttezza e, soprattutto, con la massima tranquilla considerato che nulla di così trascendentale è accaduto  salvo un brutto zero a zero tra due ottime squadre”.

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