Descalzi sui progetti di Eni, con Gela e Venezia un milione di tonnellate di raffinazione verde

 
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L'Ad di Eni Claudio De Scalzi

Gela. Come anticipato negli scorsi giorni, è entrata nel vivo la fase preliminare all’avvio a pieno regime degli impianti della nuova green refinery di Eni. Le procedure di “oil in”, con i primi riempimenti di olio di palma, sono in atto, anche per testare l’efficienza dei sistemi per la produzione di carburanti green, assicurata soprattutto da cariche di seconda generazione (oli vegetali esausti e grassi animali). Intanto, l’amministratore delegato Claudio Descalzi ha illustrato i programmi della multinazionale per i prossimi anni e ci sono anche i numeri della raffineria “verde” di contrada Piana del Signore. Tra la fabbrica locale e la seconda fase degli impianti di Venezia, l’azienda punta ad un milione di tonnellate annue di raffinazione verde. Il cane a sei zampe, nonostante l’addio al ciclo tradizionale tra gli impianti locali, non ha messo affatto da parte la raffinazione classica. Entro la fine del 2023 l’obiettivo è un aumento del quaranta per cento, spinto principalmente dalle ultime acquisizioni negli Emirati Arabi (dove Eni ha ottenuto asset importanti della compagnia Adnoc).

“Cresceremo nelle rinnovabili e nei biocarburanti – ha detto il manager – facendo di Eni una società più profittevole”. Si mira alla decarbonizzazione e al rafforzamento dei pilastri dell’economia circolare, senza comunque rinunciare all’upstream, con ricerca e perforazioni. Nel sito locale, i progetti legati al protocollo d’intesa di cinque anni fa, oltre alla raffineria “green”, prevedono la base a terra per il gas (uno dei punti ritenuti strategici dall’azienda).

4 Commenti

  1. Complimenti, un milione di tonnellate!! con la parola Green sembra si stia importando di aria di montagna. Gela ha sempre avuto questo destino sventurato, quello di essere svenduta, sempre, da una classe dirigente miope e da un popolo di pecore con problemi di apprendimento e di memoria. Scappiamo tutti, nessuna speranza.

  2. Si ma le bonifiche??????????

    L’impianto per trattare il gas ex piattaforma?????????? Che può dare una speranza ai dipendenti Enimed

    La situazione e messa molto male per l’avvenire.

    Quel impianto di nome green dara lavoro a pochi dipendenti del diretto e a pochi del indotto.

  3. Facile vedere tutto positivo quando guadagni 3 milioni euro annui. E i dipendenti fanno la fame ormai. I festivi non pagati più.. Le ferie scelte dall’azienda.. Gli scatti di anzianità spariti.. Lo straordinario vietato.. Ecc ecc ne vogliamo parlare o dobbiamo ancora farci prendere in giro da certi manager???

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