Di Cristina da Zingaretti, la provocazione del segretario: “A Gela non basta il reddito di cittadinanza”

 
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Di Cristina vorrebbe lanciare un "nuovo" Pd locale

Gela. Tra Faraone e Zingaretti, il segretario cittadino del Pd Peppe Di Cristina ha scelto di seguire la linea del governatore del Lazio, pronto a tentare la scalata al partito nazionale. Ci sarà anche lui a “Piazza Grande”, l’iniziativa romana voluta da Zingaretti. Farà parte del tavolo sul Mezzogiorno e la scelta di campo è già compiuta, anche se il progetto delle “grandi alleanze” non è affatto riposto nel cassetto. Il segretario, che lunedì ha riunito di nuovo i suoi, sa bene che una corsa solitaria in vista delle elezioni anticipate difficilmente potrà concludersi con la vittoria. I dem sono in calo di numeri, anche a livello nazionale, e un’apertura ad altre forze politiche sembra quasi inevitabile. “Il Pd può aspirare alla vittoria – dice Di Cristina – l’ho spiegato alla segreteria. Abbiamo una classe dirigente che può governare bene questa città”. Inutile nascondere, però, che il nemico politico spesso è spuntato dentro la casa dei democratici. Tanti hanno deciso di allontanarsi, in totale rottura con i vertici locali. “Dobbiamo dire basta al tafazzismo che ha caratterizzato il partito in città – dice ancora – ripartiamo dalle idee e ne abbiamo tante. Non credo che Gela possa accontentasi di vivere di reddito di cittadinanza, misura che peraltro condivido ma che non è la ricetta del rilancio. Bisogna dire chiaramente che l’industria compatibile è una risorsa. Noi la sosteniamo. Cosa dice invece il Movimento cinque stelle? Di recente ha di nuovo lanciato l’allarme sui rifiuti e sugli impianti di trattamento. Noi inoltre siamo convinti che l’accordo di programma vada migliorato. Non bastano venticinque milioni di euro. Anzitutto, partiamo dai soldi della zona franca della legalità. Ne sono stati stanziati circa dieci a copertura dell’accordo di programma, ma in totale erano cinquanta milioni. Allora, perché non averli tutti a disposizione del territorio?”.

Per i dem, ritornare in municipio non sarà affatto semplice, dopo quanto accaduto negli ultimi anni. La segreteria dovrà intestarsi anche l’eventuale intesa per un cartello elettorale ampio che, al momento, appare l’unica soluzione allo strapotere elettorale del Movimento cinque stelle, in attesa di verificare le mosse dei leghisti. Con un centrosinistra cittadino ormai dissolto, Di Cristina e i suoi dovranno mettere mano a soluzioni che fino a qualche tempo fa sembravano rilegate nel capitolo della fantapolitica. Con le urne anticipate, invece, tutto può ancora succedere. “Parlare di alleanze – conclude – serve solo ad allontanare ulteriormente i cittadini, che già hanno voltato le spalle alla politica. Prima di tutto, chiudiamo il programma”.

1 commento

  1. Forse di cristina dimentica o fa finta o ancora peggio vorrebbe far dimenticare il disastro combinato dal partito che rappresenta quanto erano al governo affermando che hanno una classe dirigente in grado di amministrare bene questa citta

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