Di Stefano, “a Greco la situazione è sfuggita di mano”: Licata, “per ora nessun vincolo politico”

 
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Gli esponenti di "Una Buona Idea" Rino Licata e Terenziano Di Stefano

Gela. “Una situazione di assoluta confusione”. I civici di “Una Buona Idea”, che in serata si riuniscono nuovamente per valutare le ultime “tappe” della crisi finanziaria del municipio, sono sempre più distanti dalla linea dell’amministrazione comunale e da quella che ha impresso il sindaco Lucio Greco. “Piuttosto che tentare di strumentalizzare – dice l’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano – il sindaco dovrebbe rivolgersi a chi l’ha portato in questa situazione. Dovrebbe essere intellettualmente onesto. Noi siamo stati chiari fin dall’inizio. Gli abbiamo riferito, più volte, che se ci fosse stato l’azzeramento per aprire al centrodestra, il nostro gruppo non sarebbe rientrato in giunta. Nessuno è scappato per timori legati al bilancio anche perché vorrei ricordare che qualora la Corte dei Conti dovesse accertare irregolarità contabili e dolo, le verifiche si estenderebbero agli ultimi cinque anni. Quindi, anche noi verremmo chiamati in causa. Anzi, stiamo dimostrando piena responsabilità. La presenza del gruppo consiliare, durante una delle ultime votazioni in aula, è stata decisiva per far passare un atto dell’amministrazione. Mancavano almeno due consiglieri di maggioranza. Il sindaco dovrebbe interrogarsi su questo e non su come agiamo noi. Abbiamo la coscienza a posto e non ci sono posizioni divergenti nel gruppo. Anche quando si richiama la questione del bilancio di previsione, bisognerebbe precisare che tutti eravamo d’accordo per il ritiro, subito dopo il parere negativo dei revisori, e per intervenire con le modifiche necessarie. Invece, c’è stata la nota all’ex dirigente Depetro, ma poi non è successo più nulla e il ritiro del bilancio è avvenuto a fine dicembre. Anche in questo caso si è perso tempo inutilmente”. Gli ultimi sviluppi, compresa l’approvazione dell’emendamento per lo sblocco delle royalties estrattive, non vengono percepiti come decisivi. “Sono soldi della città ma anche in questo caso – dice ancora l’ex vice di Greco – ci sono troppi punti non chiari. Sono somme che possono essere stanziate da subito? Mi sembra inoltre che gli ambiti di destinazione non siano così chiari”. I civici hanno lasciato la giunta in una fase di media preoccupazione per le sorti finanziarie del municipio, ma successivamente c’è stata un’impennata vera e propria della crisi, fino al contenuto delle osservazioni predisposte dalla Corte dei Conti. All’assise civica c’è chi non ha abbandonato l’opzione della sfiducia. “Non abbiamo mai pensato alla sfiducia – precisa l’ex assessore – perché non vogliamo dare alibi a nessuno. Le risposte date in aula non convincono per nulla. Aspettiamo i dati e li devono fornire loro. Ad oggi siamo fermi all’anno zero. Non c’è neanche un consulente ufficiale e mancano gli strumenti finanziari. Vogliamo capire fino a dove intendono arrivare. Non possiamo accettare la propaganda politica. La situazione è sfuggita di mano al sindaco, che dovrebbe essere intellettualmente onesto e ammetterlo”. La rottura tra il gruppo civico e Greco appare più netta, anche su un piano marcatamente politico. “Il sindaco la morale dovrebbe farla a chi l’ha condotto in questa situazione – aggiunge Di Stefano – noi siamo stati i primi a consigliargli di non azzerare e di andare avanti. Invece, in nome di un presunto passaggio al centrodestra, ha azzerato ma non ha alcun appoggio ufficiale dal centrodestra e continua a schierare civici in giunta”. Da “Una Buona Idea” arrivano preoccupazioni non solo per le eventuali decisioni della Corte dei Conti ma anche per esigenze più pratiche. “Il sistema delle linee di finanziamento si è bloccato – precisa inoltre Di Stefano – e questo perché da almeno tre mesi si attendono le variazioni al bilancio. Senza quelle è a rischio tutta la struttura per i finanziamenti e i progetti. Penso che anche le nuove figure da collocare nel gruppo di lavoro non siano state ancora selezionate per mancanza di copertura finanziaria. E’ molto grave. Si mettono a repentaglio linee di finanziamento da almeno cento milioni di euro”.

I civici, al contempo, un’occhiata la lanciano anche in previsione delle prossime mosse elettorali. “Non abbiamo vincoli in questa fase – dice il segretario Rino Licata – parliamo con tutti, dal Movimento cinquestelle e fino a Fratelli d’Italia. Ci stiamo confrontando con associazioni e altri gruppi civici. Vogliamo capire se ci siano le condizioni per condividere anzitutto un’idea di programma. Onestamente, non siamo molto attratti dalla sfiducia, salvo che non accada qualcosa di ancor più plateale, perché l’attuale giunta e il progetto del sindaco l’abbiamo fondato noi e sarebbe come sfiduciare una nostra iniziativa politica. Condividiamo in pieno il lavoro del nostro gruppo consiliare, supportato anche da Di Stefano che ha grande esperienza. L’attuale giunta? Il sindaco la voleva di centrodestra. Ha detto più volte che il civismo era ormai superato e invece continua a governare con i civici e senza un vero riferimento di partito. Non condivido neanche questo richiamo alla vittoria per l’emendamento sulle royalties. Non penso che quelle somme possano essere decisive se effettivamente il disavanzo dovesse attestarsi intorno ai novanta milioni di euro”.

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