“Dighe rischiano chiusura, pronti allo sciopero!”: Agricoltori si mobilitano

 
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Gela. Senza interventi immediati si rischia di dover definitivamente rinunciare al sistema delle dighe cittadine. La preoccupazione, anche ieri mattina, è stata manifestata da una delegazione di agricoltori davanti al primo cittadino Angelo Fasulo e al direttore del consorzio di bonifica Vincenzo Caruso.

“La questione è tristemente semplice – dice Salvatore D’Arma della Confederazione italiana degli agricoltori – l’invaso di Comunelli è interrato e non garantisce i necessari approvvigionamenti mentre Cimina riesce a viaggiare con una media di quattro milioni e mezzo di metri cubi d’acqua mentre, almeno sulla carta, ne potrebbe contenere circa quattordici milioni”.
Proprio sul fronte della diga Cimia, gli agricoltori non negano neanche l’ipotesi estrema, quella del fermo dell’invaso. “Ci vogliono interventi immediati – continua l’agricoltore Liborio Scudera – siamo in ginocchio e, a questo punto, non escludiamo neanche uno sciopero generale. L’agricoltura è scomparsa da qualsiasi tipo d’agenda politica. Siamo stanchi”.
Intanto, come confermato dallo stesso direttore del consorzio di bonifica Vincenzo Caruso, la vertenza dovrebbe spostarsi tra le sale dell’assemblea regionale siciliana. “Ci vogliono fondi per intervenire – ammette il direttore – dovremmo essere sentiti a breve dalla commissione regionale che si occupa della questione”. Oltre al fronte dighe, gli agricoltori analizzano le possibilità di sviluppo del loro settore e le conclusioni sono tutt’altro che rosee.
“Vorrei capire – conclude D’Arma – quali risorse idriche questo territorio potrà mettere a disposizione di un importante progetto come quello del polo fotovoltaico dell’Agroverde. In quel caso, parliamo di una media di un milione di metri cubi. Da dove dovrebbero giungere gli approvvigionamenti necessari?”.

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