Dirigenti, professionisti e tecnici, ombre su procedure Rsa Caposoprano: chiesto rinvio a giudizio

 
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Gela. Per il pubblico ministero Eugenia Belmonte, vanno rinviati a giudizio. Il magistrato l’ha spiegato durante la sua lunga requisitoria, nel corso dell’udienza preliminare che si sta celebrando nei confronti dei coinvolti nell’inchiesta sulle presunte irregolarità nelle procedure di accreditamento e sanatoria edilizia della Rsa Caposoprano. Il pm ha chiesto che gli imputati vadano a processo, con alcune eccezioni. Vengono confermate le contestazioni mosse a funzionari pubblici, tecnici e responsabili della società che controlla la Residenza sanitaria assistita. Alcuni capi d’accusa, però, sono già coperti da prescrizione (sono diverse ipotesi di falso) e per una presunta omessa denuncia, è stato invece chiesto il non doversi procedere nei confronti dell’ex sindaco Angelo Fasulo, dell’allora assessore Giuseppe D’Aleo, dell’ex segretario generale del Comune Vito Scalogna e di Giuseppe Fava, già presidente dell’assise civica, ma che comunque risponde di altre contestazioni. La richiesta di rinvio a giudizio è stata formulata per Renato Mauro, Sandra Bennici, Raffaella Galanti, Rocco Ficicchia, Antonio Bonura, Marco Bruno, Ignazio Tozzo, Fabrizio Geraci, Davide Giordano, Maria Cannarozzo, Lorenzo Maniaci, Giuseppe Sgroi, Michele Burgio, Carmelo Di Bartolo, Isidoro Bracchitta, Maurizio D’Arpa, Antonino Brignone, Sebastiano Macchiarella, Gaetano La Bella, Luigia Drogo, Calogero Buttiglieri, Salvatore Lombardo, Vincenzo Verdina, Vittorio Virgilio.

Tra le varie ipotesi d’accusa, la truffa e l’istigazione alla corruzione. Il legale di parte civile che assiste l’Asp, l’avvocato Giacomo Butera, ha sostenuto la linea del pm Belmonte, chiedendo il rinvio a giudizio. I manager dell’Azienda sanitaria provinciale hanno deciso di stare nel procedimento, costituendosi contro attuali dipendenti. L’inchiesta ha approfondito molti aspetti delle procedure che hanno condotto all’accreditamento della struttura sanitaria, ma anche al rilascio della sanatoria e dell’agibilità dell’immobile, che in passato fu usato come albergo. I poliziotti del commissariato e i finanzieri acquisirono atti e documenti. In giudizio, le difese hanno però prodotto una notevole mole di carte, escludendo gli illeciti ipotizzati. Il prossimo ottobre, toccherà ai legali di difesa replicare. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Antonio Gagliano, Maurizio Cannizzo, Joseph Donegani, Emanuele Maganuco, Rocco La Placa, Rosario Giordano, Michele Aliotta, Davide Anzalone, Rocco Guarnaccia, Alfredo D’Aparo, Feliciana Ponzio, Giuseppe Cammalleri, Giuliana Marchese, Fabio Cosentino, Angelo Pennisi, Viviana Verdina, Michele Micalizzi, Ornella Crapanzano, Sergio Iacona e Fabio Cosentino.

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