Dissenso interno preme, Ascia: “Greco deve ancora dimostrare levatura da sindaco”

 
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Ascia dimostra di non essere in linea con il metodo Greco

Gela. Nessuna crisi politica plateale, ma il solco tra il sindaco Lucio Greco e il fronte interno del dissenso c’è ed è piuttosto profondo. La giunta-bis, che l’avvocato ha costruito quasi a sua immagine e somiglianza, ha solo contribuito a marcare ulteriormente il territorio politico. Da una parte, i suoi riferimenti e i fedelissimi di sempre; dall’altra, invece, dem, forzisti e “Una Buona Idea”. Il dissenso non ha mosso passi formali, ritirando gli assessori, ma le parole del consigliere Pd Alessandra Ascia valgono più di ogni altro sussulto. “La coalizione tiene – dice – perché tengono i partiti e le liste che hanno costruito l’alleanza. Il problema non è nel rapporto tra consiglieri. Noi dialoghiamo senza problemi con gli esponenti di “Un’Altra Gela”, con quelli di “Libera-Mente”, “Una Buona Idea” e Forza Italia. Non ci sono divergenze. Il vero problema è il sindaco. Mi sembra piuttosto confuso. E’ lui che crea piccoli gruppi e tende ad isolarsi. In questo modo, non è facile seguirlo. E’ capitato spesso che preferisca sostenere due o tre consiglieri, magari valorizzandoli, per poi metterli nuovamente in discussione”. I dem hanno atteso che il sindaco spiegasse in aula consiliare le ragioni delle sue ultime scelte di giunta. Insieme a forzisti e civici di “Una Buona idea”, hanno quasi preteso che l’avvocato riferisse. Un’analisi che però tutto ha fatto, salvo che convincere il dissenso. “Non può venire in aula a giustificarsi – continua Ascia – gli abbiamo chiesto di spiegare le ragioni politiche delle scelte fatte. Durante le consultazioni, ci aveva riferito che prima di ogni decisione avrebbe dato comunicazione. Invece, abbiamo scoperto in aula che le nomine erano già state concretizzate. Credo che il problema del sindaco stia nel fatto di non riuscire a coinvolgere la sua maggioranza. Non riesce a portare avanti discorsi politici più ampi”. Le valutazioni tutt’altro che favorevoli del consigliere sono ancora più preoccupanti per le sorti dell’alleanza, dato che l’ex presidente dell’assise civica è un riferimento del segretario cittadino dem Peppe Di Cristina.

La dirigenza del partito sembra voler ribadire che andando avanti di questo passo, il futuro della coalizione “arcobaleno” potrebbe essere meno roseo di quanto ipotizzato. Ascia, inoltre, fa capire che dietro alle ultime mosse di Greco potrebbero esserci eventuali ambizioni politiche, che vanno oltre il portone di ingresso del municipio. “A questo punto, mi chiedo se esista ancora il patto civico che abbiamo siglato in campagna elettorale – continua – se Greco ha veramente intenzione di governare, portando avanti un’azione a sostegno della collettività, potrà farlo anche per dieci anni. Ha una cassaforte politica a suo supporto. Ho l’impressione che non sappia ancora se voglia fare il sindaco oppure se debba guardare ad altro. Ha il dovere di trattare tutte le forze alleate allo stesso modo, senza occuparsi di competizioni elettorali”. La giunta-bis viene letta dal consigliere dem quasi come un tentativo di Greco per rafforzare un suo eventuale percorso politico. “Sulla giunta non do giudizi – conclude – è Greco che deve dimostrare di avere la levatura da sindaco. Se condividerà le scelte solo con una parte degli alleati, è normale che ci troverà in disaccordo”. La controffensiva politica del primo cittadino non ha trovato terreno fertile tra gli alleati, che adesso sembrano ancora più convinti di doversi tutelare. I dem proporranno all’intera coalizione un documento redatto dalla direzione cittadina, un decalogo che potrebbe ulteriormente scindere la maggioranza.

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