Doccia fredda da Palermo, per le ex province si vota ad Aprile 2020

 
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Palermo.  Mentre a Gela i partiti lavorando pensando anche alle prossime scadenze elettorali da Palermo arriva la doccia fredda. Le elezioni di secondo livello degli organismi dei Liberi Consorzi di Comuni e delle Città Metropolitane, che erano state fissate per il 30 giugno, sono state rinviate al 30 aprile 2020. Lo prevede un emendamento al disegno di legge sulla pesca esaminata oggi in aula.

Inutile quindi la corsa del consiglio comunale, convocato per il 7 venerdì anche allo scopo di poter presentare le eventuali liste per le elezioni degli organismi intermedi.

«Dopo una campagna elettorale per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto rinvia le elezioni di un anno».

E’ il commento del capogruppo Giuseppe Lupo e del parlamentare regionale del PD Antonello Cracolici, a proposito del rinvio al prossimo aprile delle elezioni di secondo livello degli organismi delle «ex Province».

«Oltretutto – aggiungono Lupo e Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali – la norma è stata approvata con un emendamenti presentato direttamente in Aula ed agganciato al ddl sui Marina resort senza il preventivo esame della Commissione».

“Il rinvio per l’elezione degli organi delle ex Province, che slittano alla primavera del 2020 grazie ad un emendamento proposto dalla stessa maggioranza di Musumeci,  è l’ennesima prova della schizofrenia, soprattutto, dell’irresponsabilità della maggioranza sui cui si si regge l’esecutivo” 

Questo invece il commento dei deputati del M5S all’Ars.

“Siamo alla farsa – afferma il capogruppo del M5S, Francesco Cappello – con il Presidente della Regione e la sua maggioranza che procedono in direzione diametralmente opposta, e che, soprattutto, non tengono in nessuna considerazione la barca di soldi spesi per separare le elezioni amministrative dalle Europee proprio per consentire ai Comuni che andavano ad elezioni di poter partecipare alle elezioni per le ex Province”.

 

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