Donna in coma al Policlinico, vittima di una sanità locale inefficiente?

 
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Gela. I medici dell’ospedale Policlinico di Catania sono pronti a staccare i macchinari che tengono in vita Sandra Cassarà di 42 anni. Poche ore dopo il ricovero della donna, l’equipe dell’unità operativa di Neurologia ha proposto l’espianto degli organi indignando i familiari che si sono rivolti alle forze dell’ordine.

Le condizioni di Sandra Cassarà sono disperate e sono precipitate in poche ore. La donna si era rivolta al Pronto soccorso del presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” perché accusava sintomi di vomito.

A Catania sarebbe stata confermata la presenza di un’emorragia cerebrale e di metastasi. La Tac guasta della struttura di via Palazzi e l’impossibilità di effettuare un trasferimento urgente con l’elisoccorso del 118, per condizioni metereologi che avverse, avevano costretto i medici a trasportare la donna a bordo di un’ambulanza.

Da Gela all’ospedale Basarocco di Niscemi, per l’esame della Tac, e successivamente al Policlinico di Catania.

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