Donna morta nell’esplosione al mercato, parte giudizio: familiari chiedono risarcimento

 
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I danni causati dall'esplosione

Gela. Il giudice civile del tribunale Flavia Strazzanti si è riservata di decidere sulle richieste avanzate da tutte le parti, nel procedimento instaurato dai legali della famiglia di Giuseppa Scilio. La donna morì dopo aver subito gravissime conseguenze nell’esplosione, tra le bancarelle del mercato rionale di via Madonna del Rosario. Gli accertamenti tecnici condotti portarono ad individuare la scintilla della deflagrazione nel malfunzionamento di una bombola gpl, usata dal titolare di una rivendita ambulante di rosticceria. Le conseguenze furono drammatiche. L’esplosione si verificò mentre erano presenti centinaia di persone. Per i legali dei familiari, gli avvocati Gionata Virga e Seba Virga, quanto accaduto due anni fa sarebbe stata la conseguenza di gravi responsabilità, anche del Comune, ente proprietario dell’area e competente ad effettuare controlli sulla regolarità e il rispetto di quanto previsto nelle autorizzazioni rilasciate. Sono stati chiamati in giudizio e oggi hanno formalizzato la costituzione, proprio il Comune (rappresentato dall’avvocato Gabriella Giandinoto), l’Eni (proprietaria di Agip che produsse la bombola gpl usata dall’ambulante) e la compagnia assicurativa. Non si è costituito invece il proprietario della rivendita ambulante. Tutti i legali, nell’interesse delle parti, hanno avanzato richieste istruttorie, che saranno valutate dal giudice.

Nel ricorso proposto dai legali della famiglia della sessantaquattrenne morta viene chiesto un risarcimento dei danni non inferiore ai due milioni di euro. Dopo i fatti del mercato di via Madonna del Rosario, partì un’indagine penale, coordinata dai pm della procura.

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