Dopo il sequestro azienda con pesanti debiti, sospetti su amministratore giudiziario ma chiesta archiviazione

 
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Gela. I sospetti iniziarono a sorgere dopo che i titolari dell’azienda ne riottennero la piena disponibilità, a seguito di una sentenza definitiva che ha escluso qualsiasi loro coinvolgimento con i clan locali. Si trovarono davanti ad un passivo milionario, fatto di pesanti debiti e fornitori non pagati. Praticamente, non riuscirono a riavviare l’azienda di autotrasporto. Un declino finanziario che secondo loro sarebbe stato causato dall’amministratore giudiziario, che intanto aveva preso il controllo delle attività. Per questo motivo, hanno presentato una denuncia, chiedendo che i pm della procura approfondissero l’intera vicenda, resa ancora più intricata dal fatto che lo stesso professionista si è sempre rifiutato di presentare la documentazione a supporto della gestione finanziaria dell’impresa. Per i magistrati della procura, però, non ci sarebbero i presupposti per individuare presunte irregolarità. E’ stata chiesta l’archiviazione, almeno nel caso di due titolari della società. Parallelamente, invece, è proseguito il procedimento nei confronti dello stesso amministratore giudiziario, ma rispetto alla posizione di un terzo imprenditore che gestiva l’azienda. In questo caso, il professionista è finito in udienza preliminare.

Il legale dei due imprenditori, l’avvocato Tommaso Vespo, ha deciso di presentare opposizione alla richiesta di archiviazione. In base a quanto sostenuto, ci sarebbero tutte le condizioni per proseguire le indagini e accertare se gli ammanchi in cassa siano da collegare a presunte irregolarità gestionali da addebitare al professionista.

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