Dopo l’appello a Musumeci prosegue la mobilitazione degli ex Turco rimasti senza lavoro

 
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I lavoratori non sono ancora riusciti ad avere ricollocazione in fabbrica

Gela. In attesa di essere ricollocati, prosegue la protesta silenziosa di una ventina di ex operai della Turco Costruzioni, l’azienda edile che alcuni mesi fa è stata estromessa dall’indotto di raffineria, dopo i particolari emersi dall’inchiesta “Double face”. Anche questa mattina, come fanno ormai da lungo tempo, si sono dati appuntamento davanti agli uffici amministrativi dello stabilimento di contrada Piana del Signore. Venerdì scorso, durante la visita ufficiale del presidente della Regione Nello Musumeci, hanno chiesto che anche Palazzo d’Orleans cerchi di intervenire per sbloccare una stasi che non gli consente di tornare a lavorare. Sono tutti operai esperti, da decenni impegnati negli impianti di raffineria. Oggi, dopo la fine del loro rapporto con Turco Costruzioni, non riescono più ad avere certezze occupazionali, mentre ex colleghi sono rientrati in fabbrica.

Non vogliono rinunciare ai diritti maturati dopo una vita di lavoro e per questo motivo non li convince l’ipotesi di essere assunti con contratti di pochi mesi. Davanti al presidente Musumeci sono stati molto chiari, “non abbiamo i soldi neanche per mangiare”, ha detto uno di loro.

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