“Dopo quattordici anni sono senza lavoro”, Iudice: “Azienda indotto mi ha escluso”

 
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Gela. Ha lavorato nell’indotto di raffineria Eni per quattordici anni, fino a quando, al momento del passaggio dalla ragusana Ekso alla pugliese Secom, il suo nominativo è stato scartato. E’ l’unico degli undici operai a non aver trovato collocazione. Da oltre un anno, Salvatore Iudice attende una chiamata, che non è mai arrivata. Neanche i sindacati sono riusciti a dare risposte. Ha atteso il periodo estivo, ma adesso è sempre più in difficoltà, con gli ammortizzatori sociali praticamente conclusi e senza vere prospettive per la sua famiglia. Ha lavorato nel settore bonifiche, sia alle dipendenze di Ecologica che della stessa Ekso. Insieme ad altri colleghi, aveva scelto di accettare altri contratti in raffineria, questa volta con la brindisina Secom. Per lui, però, le porte si sono chiuse. Torna a chiedere un interessamento sulla sua vicenda, anche alla luce di quanto spiegato dal segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici Francesco Cacici, che ha chiesto il rispetto della lista di disponibilità dell’indotto storico di raffineria, sottolineando come le aziende, sempre più spesso facciano ricorso solo ad assunzioni di personale esterno.

Iudice, a questo punto, non esclude gesti eclatanti. “Di recente – aveva già dichiarato – la Secom ha anche effettuato cinque assunzioni, senza mai prendere in considerazione la mia posizione”. “Non riesco a capire per quale motivo – aggiunge – non ho mai avuto problemi sul lavoro, neanche un richiamo o una nota sfavorevole. Addirittura, i responsabili Ekso mi avevano offerto di rimanere in azienda, ma ho scelto di proseguire con i contratti in raffineria. Ad oggi, sono senza lavoro e con gli ammortizzatori sociali praticamente finiti. Mi rivolgo anche ad Eni”.

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