Dopo un anno di stop, riprendono le visite per i lavoratori esposti all’amianto

 
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Gela. Dopo quasi un anno di stop e continue richieste da parte dei lavoratori esposti all’amianto aderenti all’Ona, riprendono le visite specialistiche tra i reparti dell’ospedale Vittorio Emanuele.

“Siamo riusciti – spiega Franco Famà tra i responsabili dell’Osservatorio nazionale amianto locale – ad ottenere nuovamente le visite specialistiche in favore degli operai esposti all’amianto. Purtroppo, a causa di diversi problemi tecnici, l’iter si era bloccato. Adesso, ripartiamo. Almeno settanta operai verranno sottoposti sia a radiografie che ad esami spirometrici”. Si tratta di accertamenti previsti in un protocollo siglato proprio dai responsabili locali dell’Ona e dai vertici dell’azienda sanitaria provinciale.
“In questo modo – dicono sia Famà che Salvatore Granvillano – potremmo assicurare dati clinici più precisi ai lavoratori della fabbrica Eni che, nel corso degli anni, sono stati esposti alle fibre d’amianto”. Dopo lo stop, c’era il timore che il protocollo non venisse più portato avanti. Il pericolo, però, è stato scongiurato. “Sotto questo profilo – continuano – dobbiamo ringraziare tutti i medici che si sono messi a disposizione oltre al direttore sanitario del presidio ospedaliero Luciano Fiorella”.
I lavoratori a rischio asbesto, da tempo, ricevono consulenza medica gratuita dallo specialista in oncologia Roberto Valenza, messosi gratuitamente a disposizione dell’Osservatorio nazionale amianto del quale è entrato a far parte.
“Questi supporti specialistici – dice Famà – sono preziosi soprattutto davanti ad un numero così elevato di casi sospetti. Purtroppo, non tutti gli operai riescono a sostenere i costi di accertamenti clinici molto complessi da effettuare”.
Dell’attività svolta al Vittorio Emanuele si è, negli scorsi mesi, interessato anche il docente dell’università di Catania Giuseppe Di Maria che collabora strettamente con il responsabile dell’unità operativa semplice di pneumologia Antonino Biundo, a sua volta coadiuvato dai tecnici Rosario Greco e Paolo Gervaso.
Non a caso, i dati emersi dagli accertamenti già effettuati potrebbero confluire in una più vasta attività di studio relativa all’esposizione ad amianto nei luoghi di lavoro. Sono diversi i casi accertati nel corso degli anni. Adesso, il gruppo locale dell’Osservatorio nazionale amianto potrà contare sulla ripresa degli accertamenti in ospedale.

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