“Dov’è la città?”, lo sfogo degli operai dell’indotto in protesta: Messinese e Crocetta scrivono al governo

 
0

Gela. Terzo giorno di protesta tra le strade di accesso alla fabbrica Eni di contrada Piana del Signore. Continuano i presidi. Gli operai della Nuova X Gamma e dell’Elettroclima snc continuano a presidiare, di giorno e di notte, tutti i varchi che conducono allo stabilimento della multinazionale. Nelle scorse ore, si è aperto il via vai di autorità istituzionali, con in testa il sindaco Domenico Messinese, sindacati e, perfino, parroci che hanno voluto esprimere la loro vicinanza ai lavoratori, tutti destinatari di provvedimenti di licenziamento. In totale, fino ad ora, se ne contano oltre settanta. Tra gli operai, però, inizia a diffondersi un certo sentimento di smarrimento, soprattutto per l’assenza, dicono, “della città”. “Ma dov’è la città?”, questa la domanda che più volte è rimbombata ai presidi. Gli operai, aldilà delle visite istituzionali, si sentono abbandonati dal resto della cittadinanza. Quello che era il polo produttivo per eccellenza, tutto concentrato intorno allo stabilimento Eni, appare adesso quasi una riserva per pochi, in questo caso gli operai, che cercano di riprendersi il posto di lavoro.

L’appello al governo. Intanto, scende in campo una vera e propria coalizione d’emergenza. Il presidente della regione Rosario Crocetta, il sindaco Domenico Messinese e il suo vice Simone Siciliano, i segretari regionali della triplice Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone insieme ai confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, hanno firmato un appello congiunto indirizzato al governo del premier Matteo Renzi. “Il dramma sociale che sta attraversando la città di Gela ha raggiunto una fase ingovernabile che preoccupa noi tutti – scrivono – che con responsabilità ed equilibrio, in qualità di uniche appendici dello Stato a diretto contatto con il territorio, in un processo costante di dialogo con i lavoratori e le imprese, abbiamo fatto tutto quello che è nelle nostre possibilità per evitare il collasso economico di ogni singolo lavoratore. Non si contano più le interlocuzioni e le relative riunioni presso la Prefettura di Caltanissetta, la Regione siciliana, i ministeri, l’ufficio provinciale del lavoro e l’Inps”. Chiedono un’immediata convocazione e si rivolgono a tutti gli esponenti del governo retto da Renzi. Sul tavolo mettono l’avvio di ammortizzatori sociali straordinari, il blocco della tassazione per gli operai licenziati e il via libera a tutte le autorizzazioni per gli interventi di bonifica. Stando all’appello lanciato, mancano i nuovi progetti indicati nel protocollo firmato un anno fa mentre si assiste soltanto alla costante riduzione di ogni attività produttiva sul territorio. “Tale situazione ha creato uno scompenso sociale esplosivo – continuano – che sta montando di giorno in giorno con la rabbia dei cittadini, sempre più incontrollabile, a cui bisogna dare una risposta immediata”. L’appello è lanciato, verrà accolto?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here