Doveva incassare un’eredità on line ma era una truffa con base in Nigeria: un giovane ha perso quasi 6 mila euro

 
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Gela. Prima contattato con una serie di messaggi di posta elettronica e poi con avvisi sempre on line. Le utenze in Nigeria. Per una presunta eredità, peraltro non meglio precisata, un giovane ha perso quasi sei mila euro. Somme incassate da un’utenza, alla fine individuata in Nigeria. Dopo la denuncia sporta dal giovane e l’avvio delle indagini da parte dei magistrati della procura, non è stato possibile dare un volto al truffatore che prometteva la lauta eredità. Di sicuro, le somme sono state incassate per il tramite del sistema di transazioni internazionali Money transfer.

Indagine archiviata. Davanti all’impossibilità di arrivare all’identità di chi ha agito, riamasto quindi ignoto, i magistrati hanno deciso di archiviare il caso. L’avvocato Joseph Donegani che ha seguito la vicenda per conto del giovane truffato ha cercato di acquisire tutti gli atti disponibili. Il giro di truffe virtuali, però, non si è rivelato facile da ricostruire. In base alle promesse recapitate via mail, il giovane, versando diversi contributi per subentrare nell’eredità, avrebbe potuto portare a casa una consistente somma. Non è mancato neanche il passaggio di documenti, inviati direttamente dagli account africani, che avrebbero dovuto validare l’intera procedura. Atti che, però, i magistrati della procura e gli inquirenti hanno facilmente bollato come semplici “patacche” virtuali. In sostanza, il giovane sarebbe finito al centro di una classica truffa gestita con utenze anonime dislocate su server in questo casi africani. 

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