Droga spacciata nella movida, tre condanne: imputati coinvolti nell’inchiesta “Smart”

 
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Gela. Le accuse iniziali sono state in parte riviste, cosa che ha portato il gup del tribunale di Caltanissetta Santi Bologna a pronunciare condanne, comunque meno pesanti rispetto alle richieste avanzate dal pm della Dda di Caltanissetta, Matteo Campagnaro. Per lo spaccio nella movida in città, finito al centro dell’inchiesta “Smart”, dieci anni e cinque mesi di reclusione sono stati imposti a Rocco Grillo; sei anni e sei mesi, ciascuno, ad Antonio Radicia ed Emanuele Brancato. Il gup, al termine del giudizio abbreviato, ha riconosciuto l’esistenza di un’organizzazione, impegnata nel piazzare la droga, compresa la cocaina, nei luoghi più battuti dai giovani in città. Però, si sarebbe trattato di spaccio di portata limitata e non capillarmente diffuso. Le difese, già in fase di indagine, avevano escluso l’esistenza di una rete per la vendita della droga e anche i tre coinvolti negarono di aver operato come pusher nei periodi ricostruiti dai carabinieri, che seguirono le “rotte” dello spaccio. Gli investigatori si concentrarono sui tre imputati, a partire dagli spostamenti della Smart, che sarebbe stata usata per coprire le zone della movida e piazzare la droga agli acquirenti.

Al termine della sua requisitoria, il pm aveva invece chiesto dodici anni di detenzione per Grillo, nove anni e quattro mesi per Radicia e otto per la posizione di Brancato. Le difese sembrano già intenzionate a presentare appello, non appena saranno depositate le motivazioni.

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