Due anni fa la vertenza per rilanciare il territorio, ancora oggi troppe incompiute

 
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Giudice (al centro) insieme ai segretari Orazio Gauci (Fiom) e Francesco Cosca (Fillea)

Gela. In mezzo, c’è stata anche la pandemia, che continua a preoccupare. Sono trascorsi ormai due anni da quando la Cgil locale scelse di lanciare la vertenza, subito ribattezzata “Gela si sblocca”. Da allora, però, sviluppi concreti se ne sono visti pochi. L’appello che venne lanciato dalla Cgil era indirizzato a Roma tanto quanto a Palermo, anche se le istituzioni interpellate, ancora oggi non hanno impresso l’accelerata attesa dal sindacato. Al governo nazionale e a quello regionale si chiedeva di aprire “una vertenza del sud” per Gela. Infrastrutture, un porto fruibile, dighe messe in sicurezza, l’eterna Siracusa-Gela ma anche una rete ferroviaria non più vetusta e quasi del tutto isolata. A due anni dalla mobilitazione, quelle istanze per il territorio sono rimaste quasi del tutto inevase. Dal porto alle strutture viarie, la svolta non c’è stata. In più occasioni, Giudice e i segretari di categoria sono tornati a denunciare l’eccessivo immobilismo. L’accordo di programma (in attesa di proroga), la relativa area di crisi e ora anche il possibile Contratto istituzionale di sviluppo, dovrebbero trainare investimenti, che continuano a latitare. I sindacalisti della Cgil portarono la mobilitazione in punti nodali per i trasporti sull’isola, consegnando le loro richieste sia al sottosegretario alle infrastrutture Giancarlo Cancelleri sia all’ex ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. Sulla portualità, l’unica vera novità è l’intervento dell’Autorità della Sicilia Occidentale, che dovrebbe farsi carico di progetti e investimenti. La nuova tangenziale, invece, pare seguire un percorso privo di veri rallentamenti burocratici e l’opera, da 300 milioni di euro, potrebbe andare in gara il prossimo anno, come ha dichiarato il sottosegretario grillino Giancarlo Cancelleri, proprio incontrando i sindacalisti della Cgil.

Per il resto, sembra difficile che le rivendicazioni per il territorio, concentrate in quella vertenza, potranno trovare piena concretizzazione, almeno in tempi brevi. L’amministrazione comunale sta puntando su programmi di finanziamento come “Agenda Urbana” e “Qualità dell’abitare”, che potenzialmente assicurano fondi per circa 50 milioni di euro. Anche la segreteria confederale della Cgil, ora affidata al segretario Rosanna Moncada, è più volte ritornata su questi capitoli. Lo “sblocco” invocato due anni fa dal sindacato, ancora oggi non ha trovato un concreto riscontro istituzionale. Tra i pochi investimenti che si possono annoverare a livello locale, il traino si conferma quello dell’industria, ora convertita nel ciclo green.

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