Dune distrutte, Sikania sotto inchiesta: il Wwf è parte civile

 
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Gela. Si apre il procedimento preliminare contro il “Sikania Resort” per inquinamento ambientale e deturpamento di bellezze naturali. Il Wwf si è costituito parte civile. Con il parere favorevole del Pubblico Ministero Ubaldo Leo, il Giudice Marica Marino l’ha accolta ritenendo l’Associazione ambientalista legittimata a costituirsi, in base alle vigenti norme in materia di “danno ambientale” ed in relazione alle finalità di tutela dell’ambiente e dei beni paesaggistici fatte proprie dallo Statuto dell’associazione ambientalista.

Nel 2018 la Procura avviò un’indagine accertando che per la realizzazione dell’area balneare del villaggio turistico furono sbancate e distrutte le dune costiere e la macchia mediterranea, con grave danno ambientale, ecologico, floro-faunistico e paesaggistico all’interno del SIC (Sito di Importanza Comunitaria) “Torre Manfria”, area protetta e sottoposta a vincolo naturalistico.

Il resort fu sottoposto a sequestro dalla Guardia di Finanza, che accertò anche la violazione delle prescrizioni inserite nelle concessioni ed autorizzazioni rilasciate sia dal Comune di Butera sia dall’Assessorato Territorio e Ambiente della Regione Sicilia.

“E’ un’importante prima vittoria che vede riconoscere al WWF, unica associazione ambientalista che si sia costituita, l’attività svolta da anni sul tema della tutela e conservazione della natura e della biodiversità nel territorio Nisseno – dice Ennio Bonfanti, Presidente di WWF Sicilia Centrale – Parteciperemo a tutte le udienze”. 

“E la prima volta che il WWF viene riconosciuto come parte civile in un processo del Tribunale di Gela – dice l’avv. Salvatore Patrì – Inoltre il WWF potrà attivamente collaborare con la Giustizia e concorrere all’accertamento in dibattimento della verità e delle eventuali responsabilità degli imputati. In caso di condanna, chiederemo il pieno risarcimento dei danni patiti dall’Associazione”.

Il giorno la procura sottolineò come quella zona fosse sottoposta ad un doppio vincolo di tutela. Le dune andavano superate con passerelle e questo non è mai avvenuto. La vegetazione venne completamente distrutta con danni alla zona dunale e retrodunale. I consulenti hanno ammesso che serviranno quindici anni per ripristinare quell’ecosistema.

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