E poi, cosa mangia?

 
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Subito dopo la nascita, il seno materno è pronto a soddisfare le esigenze nutritive del nuovo arrivato in questo mondo. Alcuni mesi dopo, con lo svezzamento, vengono introdotti gradualmente i primi alimenti  semisolidi e solidi. E poi, cosa mangia?

Nel periodo di tempo che va dal primo anno di vita fino all’adolescenza si verifica la maggior parte della crescita di un individuo, dal punto di vista  fisico, cognitivo ed emozionale.

Il fabbisogno nutritivo di un bambino è proporzionale all’incremento somatico, all’attività fisica e alle condizioni di salute e varia quindi in base alle caratteristiche individuali.

L’Accademia delle Scienze statunitense ha suggerito quale deve essere la RDA (Recommended Daily Allowance) o dose giornaliera consigliata o  raccomandata, che indica la quantità di nutrienti (macronutrienti e micronutrienti) che una persona dovrebbe assumere per soddisfare il fabbisogno minimo giornaliero in riferimento all’età, al peso e all’altezza.

L’alimentazione e le abitudini alimentari sono determinate da numerosi fattori. I principali fattori che influenzano i bambini comprendono la famiglia, i coetanei, i mass media e l’aspetto fisico. Le abitudini alimentari e i gusti si formano nei primi anni e spesso persistono nell’età adulta. I genitori e i fratelli sono i principali modelli per i bambini che assumono un comportamento imitativo. L’atmosfera familiare, sia positiva che negativa, può influenzare l’atteggiamento di un bambino verso il pasto consumato in casa. La televisione è il principale mezzo di comunicazione di massa in grado di influenzare i bambini di tutte le età. I prodotti che generalmente vengono offerti al pubblico giovane sono i cereali dolci, i fast food, le merendine e i dolci con un alto tasso di zuccheri, grassi e sale. I messaggi commerciali non si basano su principi nutritivi ma su richiami emotivi/psicologici, come “divertimento”, “energia”, “gusto piacevole”.

Ma quali sono i comuni problemi alimentari dei bambini?

Il rifiuto della carne (includerla nella pizza, in un pasticcio al forno), della verdura (offrire salse e pinzimoni) e della frutta (prepararla a succhi, in gelatina, in macedonia) e la preferenza degli alimenti dolci (limitarne l’acquisto e ridurre lo zucchero a metà nelle ricette).

E poi occorre una “educazione nutrizionale”. I bambini acquisiscono l’educazione alimentare innanzi tutto in famiglia. Consigli per un pasto sereno: * consumare i pasti ad intervalli regolari; * servire un alimento nuovo insieme ad altri conosciuti ; * evitare di persuadere, tormentare o tentare di convincere il bambino o di imporgli in qualche modo di mangiare; * cercare di consumare i pasti in famiglia in un clima sereno evitando discussioni e  critiche;* farsi aiutare dai bambini ad apparecchiare la tavola e a preparare il cibo.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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