Edilizia in crisi, le aziende emigrano: “L’accordo sulla Gela-Siracusa è fermo”

 
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Gela. Edilizia in evidente calo e, anche se il fenomeno appare solo agli inizi, imprese e imprenditori locali che possono permetterselo emigrano servo altri lidi, in cerca di lavoro per respirare

. “Sicuramente – spiega il segretario provinciale della Filca Cisl Franco Iudici – è un fenomeno che esiste. Allo stato attuale, sole le aziende con una struttura ampia riescono a sbarcare in altri territori. Nella gran parte dei casi, invece, parliamo di imprese con una media di quattro dipendenti che, di certo, non hanno le capacità per lasciare l’area della provincia di Caltanissetta. La crisi è drammatica. Solo il comune di Gela, anche se non parliamo di grandi numeri, riesce a bandire appalti pubblici. Per il resto, c’è un vero deserto”.
Sotto questo profilo, Iudici non nasconde i dubbi circa il protocollo, firmato alcuni mesi fa, che avrebbe dovuto assicurare l’avvio di un tavolo permanente per la ripresa dei lavori sulla “mitica” Gela-Siracusa. “A questo punto – dice – saremo costretti a convocare nuovamente i vertici del Consorzio autostrade siciliane e l’amministrazione comunale. Dovevano pervenirci le schede tecniche per definire l’ammontare degli importi necessari a coprire i futuri cantieri e, invece, tutto tarda”.
In assenza di vere prospettive, c’è chi riesce a lasciare questo territorio e chi, invece, cerca la scorciatoia giusta, ovvero assume in nero. “Il sindacato denuncia tutte le situazioni di questo tipo, e sono tante, riscontrate in città – conclude il sindacalista – però, non è sufficiente. Con la scusa della crisi, si utilizzano operai privi di qualsiasi garanzia, anche sul fronte della sicurezza”.

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