Emergenza coronavirus, Nursind: “Sul territorio servono i Covid-hotel”

 
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Gela. Requisire le strutture alberghiere da adibire all’utilizzo di Covid-hotel per contenere l’avanzata del virus e tutelare le famiglie degli operatori sanitari contagiati mentre svolgono il loro lavoro. È quanto chiede la segreteria territoriale del Nursind in una nota inviata a prefettura e vertici dell’Azienda sanitaria, ricordando che le norme sull’attuale pandemia consentono di “disporre temporaneamente di beni immobili per far fronte ad improrogabili esigenze”, procedendo tramite decreto alla “requisizione in uso di strutture alberghiere, ovvero altri immobili aventi analoghe caratteristiche di idoneità, per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare”.

Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, ricorda il Nursind, “con giusti provvedimenti ha convertito la destinazione d’uso dei nosocomi di Caltanissetta e Gela in Covid-hospital, individuando nei reparti di Anestesia e rianimazione e di Medicina Generale dello stesso nosocomio la specificità esclusiva alla ricezione ed al trattamento di pazienti risultati positivi al Sars–CoV2, che vanno ad integrare l’attività di Malattie Infettive, già da tempo attiva ed operante per fronteggiare l’attuale crisi sanitaria. L’eventuale utilizzo dei Covid-hotel potrebbe tornare utile anche per dei dipendenti che prestano servizio presso gli ospedali e servizi territoriali dell’Asp di Caltanissetta e che sfortunatamente venuti a contatto con il virus, non possono effettuare la quarantena presso il loro domicilio. Queste strutture dal nostro punto di vista devono essere considerate un domicilio, non un ospedale. Una struttura protetta rispetto a casa per quei pazienti che non hanno supporto sociale o familiare e per i dipendenti che non possono effettuare le giornate di quarantena nella loro abitazione. A tal proposito rappresentiamo che in queste strutture potranno accedere soltanto solo persone con un quadro clinico stabilizzato e che non necessitano di reparti di degenza anche se a bassa intensità”.

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