Emergenza Covid, nuova terapia intensiva è un miraggio: solo ora presa d’atto di Asp

 
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Il sopralluogo dello scorso anno al "Vittorio Emanuele"

Gela. La nuova terapia intensiva, finanziata da Eni e preannunciata un anno fa, nel pieno dell’emergenza Covid, rimane ancora solo sulla carta. Il cantiere non è mai partito, nonostante le tante rassicurazioni del management Asp, retto dal direttore generale Alessandro Caltagirone. Il finanziamento di Eni, oltre a coprire la progettazione e la realizzazione della terapia intensiva nel nosocomio di Caposoprano, soprattutto per dare un aiuto tangibile in fase di pandemia, prevede inoltre la progettazione esecutiva anche per il “Sant’Elia” di Caltanissetta (in questo caso non copre i costi di realizzazione dell’opera). Al “Vittorio Emanuele” Eni ha deciso di destinare “attrezzature elettromedicali”, così come indicato nell’accordo. L’ammontare complessivo del finanziamento si aggira intorno ai 3 milioni di euro. Negli scorsi mesi, il presidente di Raffineria Francesco Franchi aveva spiegato che non c’era ancora la firma di Asp per dare il via a tutte le attività. I tempi per arrivare al completamento della nuova terapia intensiva, quindi, sono difficili da quantificare. Se ne parlava già un anno fa, ma solo ad inizio aprile è arrivata la firma vera e propria dell’intesa e il management Asp ne ha preso atto solo adesso. Di conseguenza, tutte le successive fasi tecniche, dal progetto esecutivo fino alla gara vera e propria, richiederanno ancora parecchio tempo, senza che sia mai veramente partito alcun cantiere per la terapia intensiva, pur con i sopralluoghi e le tante dichiarazioni ufficiali del management Asp. Con un recente provvedimento, i manager hanno individuato i tecnici interni che dovranno fare parte del “focal point”, che dovrebbe essere una sorta di contatto tra Asp ed Eni, proprio nelle fasi preliminari.

Una terapia intensiva con più posti e all’avanguardia, come quella ipotizzata un anno fa, sarebbe servita per dare risposte sanitarie importanti nel contrasto alla pandemia, evitando di mettere sotto costante pressione i pochi posti attualmente disponibili, in una città che risente enormemente delle conseguenze del contagio e deve fare i conti con i tanti tagli del recente passato. In base agli atti pubblicati da Asp, ad oggi è stata completata solo la progettazione esecutiva della terapia intensiva al “Sant’Elia”

1 commento

  1. È una vergogna immensa tutto sempre ai danni di GELA ,l’Asp di caltanissetta deve mantenere lo status di Hub non ha interessi a fare crescere l’ospedale di GELA. Con i soldi che aspettano ai Gelesi si
    sì potenziano il loro di ospedale politici Gelesi svegliatevi

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