Emergenza rifiuti di un anno fa, abbreviato per Siciliano e dirigente Comune: depositati nuovi atti

 
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Senza servizi aggiuntivi un anno fa scattò l'emergenza rifiuti in città

Gela. Hanno presentato atti e provvedimenti ufficiali che dimostrerebbero la correttezza del loro operato, insieme all’esito di indagini difensive. L’ex vicesindaco Simone Siciliano e la dirigente comunale Patrizia Zanone, per il tramite dei loro legali Rocco La Placa, Franca Gennuso e Francesco Furnari, hanno deciso di essere giudicati con il rito abbreviato, davanti al giudice dell’udienza preliminare. Sono accusati di omissione di atti d’ufficio, a seguito della grave emergenza rifiuti dell’aprile di un anno fa. In base alle contestazioni, avrebbero fermato i servizi aggiuntivi, favorendo la formazione dei cumuli in diverse zone della città. Sempre di omissione di atti d’ufficio risponde l’ex sindaco Domenico Messinese (difeso dal legale Maria Luisa Salafia), che non ha scelto riti alternativi. Avrebbe avallato lo stop alle attività ulteriori di raccolta dei rifiuti.

Le contestazioni vengono mosse, inoltre, all’imprenditore Alessio Balestrieri, titolare della Tekra, l’azienda campana che gestisce in proroga il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. E’ accusato di interruzione di pubblico servizio. Per il tramite dell’avvocato Sinuhe Curcuraci, il titolare della società ha sempre negato ogni tipo di addebito. Si sarebbe limitato ad operare in base alle indicazioni fornite dall’amministrazione comunale, che definiva il tipo di intervento da mettere in atto per coprire la raccolta rifiuti in città. Anche la difesa di Balestrieri ha deciso di non accedere a riti alternativi. C’è l’intenzione di dimostrare, già davanti al gup, la totale assenza di irregolarità. In aula, si tornerà a dicembre.

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