Emergenza sanità, Noi con l’Italia-Cantiere popolare: “Dibattito pubblico con Asp”

 
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Il sit-in davanti all'ospedale

Gela. Sull’ennesima emergenza della sanità locale, sono tanti i risvolti e non sono mancate le iniziative, con il comitato “Sos Vittorio Emanuele” che si è rivolto alla procura, dopo aver raccolto oltre tremila firme. L’area centrista, con i gruppi di “Cantiere popolare” e “Noi con l’Italia”, lancia la richiesta di un dibattito pubblico, da tenere con i manager di Asp, con l’obiettivo di individuare le priorità, evitando “speculazioni”. “Dopo mesi di sterili polemiche si torna a parlare di sanità guardando ai reali problemi e alle possibili soluzioni. Il lavoro dei gruppi civici e l’interesse, mai mancato, della cittadinanza ha messo al centro del dibattito ogni possibile proposta per rendere efficienti i servizi sanitari in tempo di pandemia e la necessità di intervenire per migliorare strutture e organizzazione territoriale. Come fatto nei mesi scorsi, lanciamo l’invito ad un sano confronto sul tema della sanità nel territorio cittadino. La pandemia non è ancora superata, ma non vorremmo che si speculasse sulle paure del momento e sulla gestione dell’emergenza per una situazione, ospedaliera e sanitaria, che ha problemi atavici, essendo certi che il futuro della sanità non è legato alla gestione del focolaio nella rianimazione dell’ospedale Vittorio Emanuele ma a scelte credibili e ad un impegno comune”, fanno sapere i centristi. C’è condivisione dell’iniziativa del comitato, che ha organizzato un sit-in, con la raccolta delle firme, ed esponenti centristi hanno aderito.

“Per questo, mentre apprezziamo le iniziative civiche, alle quali molti di noi hanno aderito, bisogna avere il coraggio e la costanza di andare oltre. A tal fine, chiediamo chiarezza e rivolgiamo l’invito alla direzione strategica dell’Asp a dare risposte significative alla nostra comunità che vuole sapere quando la città potrà avere un nuovo ospedale adeguato per dimensioni, servizi e personale; quando i vuoti di organico saranno colmati e con quale personale; quando Breast unit e Utin troveranno l’attenzione che meritano. Per queste ragioni, senza cadere nella inutile tentazione di una polemica sterile ed essendo sicuri di poter dare un contributo concreto, chiediamo un confronto pubblico con la direzione strategica dell’Asp per attivare un impegno sinergico delle istituzioni territoriali, che oggi più che mai devono rappresentare la nostra comunità nelle sedi istituzionali”, concludono.

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