Emozione Arancio, Donegani bocciato, Federico al fotofinish su Di Martino

 
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Gela. Strana atmosfera a Gela. Ci sarebbero tutti i motivi per festeggiare alla grande. Per la prima volta nella storia un presidente gelese all’assemblea regionale siciliana grazie a Rosario Crocetta, l’ingresso di Giuseppe Arancio per la prima volta tra gli scranni dell’Ars, una speranza anche per il giovanissimo Giuseppe Lo Monaco.

Pino Federico fino all’ultimo lotta voto per voto con il medico niscemese Giuseppe Di Martino. Alla fine l’ha spuntata l’esponente del Mpa per appena 47 voti! Poi ci sono i grandi delusi, come il deputato uscente del Pd Miguel Donegani. Una sconfitta che brucia, frutto della lotta intestina tutta gelese con l’area Speziale. Arancio ha doppiato in città Donegani, che si è fermato a 2080 voti, contro i 4013 ottenuti dal consigliere comunale. Intorno alle 18 gli uomini del Pd si sono radunati nella sede del comitato elettorale di Giuseppe Arancio.

Erano un centinaio. Strette di mano e abbracci per il medico gelese stimato in maniera bipartisan. «Sono felice ma so che adesso avrò una grande responsabilità – ha detto il neo deputato – bisogna riflettere sul grande astensionismo. La politica deve mettere al primo posto il bisogno dell’uomo. Il voto di protesta non va sottovalutato. Se metà degli elettori non si reca alle urne è evidente che vi sia un sentimento di sfiducia e malcontento. La politica deve dare risposte e tornare ad essere efficace».

Le spiace che abbiano ridotto la competizione ad un duello Donegani-Arancio?

«Ha vinto il Pd – chiarisce – se oggi sono deputato lo devo anche a Donegani, che con i suoi voti ha contribuito a trascinare la lista facendo scattare il seggio, poi i numeri hanno premiato me e sono contento, ma la contesa è sempre stata al vertice, non alla base».

Donegani ha accettato la sconfitta. «Vado avanti. Il programma politico non cambia», ha detto ieri sera agli amici che hanno cercato di consolarlo presso il comitato elettorale di via Palazzi.

C’è invece euforia nel mondo dei Grillini. Giuseppe Lo Monaco ha ottenuto un consenso ampio, con oltre tremila e duecento preferenze, secondo solo a Cancelleri.

Il candidato alla presidenza è arrivato primo anche a Palermo e Catania e se dovesse optare per uno dei due posti ottenuti per il giovane Lo Monaco si aprirebbe la strada per Palermo. Delusione, forte delusione per gli altri candidati. Se Anita Lo Piano dell’Udc era alla prima esperienza e i suoi 564 voti sono un buon risultato, non lo è quello del socialista Piero Lo Nigro, che sperava di andare ben oltre i mille voti, mentre l’avvocato Giacomo Ventura di Fli si è fermato a 715 voti, tanti quanti il pediatra Antonio Rinciani.

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