“Energie rinnovabili e agricoltura punti per ripartire”, Farruggia: “No a nuova cementificazione”

 
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Farruggia e il senatore Pietro Lorefice

Gela. Produzione di energia da fonti rinnovabili, più spazio all’agricoltura sostenibile e una nuova visione della mobilità urbana e non solo. Sono questi i punti cardine che il Movimento cinquestelle pone nell’ottica della fase successiva all’emergenza Covid, così da ripartire ma sfruttando fonti economiche diverse rispetto a quelle del passato, che ormai segnano il passo. Il consigliere comunale pentastellato Virginia Farruggia ha tirato le linee di ripartenza già nel corso della seduta monotematica di consiglio comunale. “La crisi creata dal coronavirus, partendo da un ambito strettamente sanitario, è collegata ad una devastazione ambientale non più praticabile. Data questa prospettiva, non possiamo sottrarci alla necessità di fornire alternative concrete allo sviluppo del nostro territorio, elaborando proposte che abbiano una visione a lungo termine e che permettano di coniugare la tutela ambientale con la crescita economica e sociale della città. Sotto questo profilo crediamo che si debba investire nello sviluppo delle energie rinnovabili – dice – favorendo gli investimenti legati alla produzione di energia elettrica tramite impianti solari a concentrazione ed impianti eolici offshore posizionati non sottocosta, ma al largo. Queste due forme presentano sia imprenditori validi che esperienze concrete già realizzate nel mondo e consentirebbero una crescita economica e tecnologica che darebbe molti posti di lavoro, rispettando i limiti posti dalle normative nazionali ed europee, rispecchiate nel Piano di gestione Rete Natura 2000, oggi vincolante per il territorio. Settori cardine come la metalmeccanica potrebbero trovare ampio sviluppo in un comparto in forte crescita”. Farruggia richiama la necessità di non trascurare un’agricoltura locale abbandonata da decenni al proprio destino, riprendendo le fila di un nuovo sistema di mobilità, che colleghi la città all’aeroporto di Comiso e a quello di Catania. “Una città con questi strumenti può eliminare la sua marginalità e grazie alla posizione geografica, fondamentale per il vento e l’esposizione solare – continua – potrà assumere un ruolo baricentrico e di crescita economica e sociale, fondando la rinascita sui principi dell’economia circolare”. Tutti punti di un programma potenziale che non annovera ricette fatte di nuove costruzioni e cementificazione ad ogni costo.

“Una visione del genere si pone in netto contrasto con le proposte legate all’economia fossile del passato, oggi in insanabile crisi, e con quelle di chi ritiene di dover consumare ancora suolo e di fondare la rinascita della città sul metodo della cementificazione selvaggia e delle nuove concessioni edilizie – conclude – questi sistemi risultano inaccettabili e rappresentano solo fumo negli occhi che blocca la costruzione del futuro. Il futuro si costruisce con strumenti concreti e moderni, non con metodi arcaici che tanto danno hanno già arrecato alla nostra città”. Una risposta, quest’ultima, che sembra indirizzata verso alcune proposte avanzate durante il consiglio monotematico, avanzate principalmente dalla commissione urbanistica.

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