Eni condiziona la giunta? Siciliano contro i grillini: “Di cosa parlano?…non vado neanche a bere il caffè con i manager dell’azienda”

 
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Gela. Rapporti non sempre chiari con Eni. E’ questo uno dei sigilli apposti dai consiglieri comunali del Movimento cinque stelle alla loro mozione di sfiducia.


Le accuse dei grillini. In sostanza, sindaco e assessori dovrebbe andare anticipatamente a casa perché avrebbe oltrepassato un limite, quello appunto di una sorta di tacito consenso alle scelte dei manager della multinazionale. “Vorrei capire a cosa si riferiscono i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle – dice il vicesindaco Simone Siciliano – come si fa a negare i risultati che siamo riusciti ad ottenere su un dossier, come quello Eni, che è difficilissimo da gestire. Sono stati avviati cantieri in fabbrica e, inoltre, diversi iter di bonifica sono realtà”. Proprio Siciliano è da tempo nel libro nero dei grillini, che lo considerano la vera mente politica della giunta, capace di direzionare anche i rapporti con Eni. “Non c’è nessun rapporto anomalo con Eni – dice ancora – se dopo due anni, i grillini non l’hanno ancora capito, allora dovrebbero iniziare a farsi delle domande. I rapporti con l’azienda sono solo istituzionali, di certo non chiamo i manager Eni per andare a bere un caffè”. Siciliano, inoltre, esclude che l’accordo di programma, documento necessario a definire l’assetto degli investimenti alternativi a quelli della multinazionale in città, sia stato il prodotto di una corsa solitaria della giunta. “Abbiamo chiesto a tutte le forze politiche di presentare le rispettive osservazioni – conclude – tutti sono stati coinvolti negli incontri con Invitalia, ci sono stati tavoli di confronto. A questo punto, non so proprio a cosa si riferiscano i consiglieri del Movimento cinque stelle”.

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