Eni investe a Caltanissetta, Crocetta presenta il piano salva università con Giudice e Gallo

 
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Gela. Una parte delle somme che Eni ha destinato al Piano di riconversione potrebbero essere destinate all’ateneo universitario di Caltanissetta, scongiurandone la soppressione.

Una sorte diversa da quella che invece aveva permesso di cancellare il distaccamento universitario a Gela voluto dall’allora presidente della provincia, Filippo Collura.

Il Consorzio universitario del capoluogo nisseno potrebbe avviare nuovi Master favorendo l’ingresso di Eni nella compagine societaria e traendo vantaggi dalla fine della raffinazione in città grazie all’interessamento di Rosario Crocetta, Presidente della Regione, e dei segretari confederali gelesi di Cgil e Cisl, rispettivamente Ignazio Giudice ed Emanuele Gallo, oltre a Vincenzo Mudaro (Uil). Un vero schiaffo morale soprattutto per i gelesi che aspettano ancora dal governo del concittadino Crocetta una risposta concreta per dire addio a Caltanissetta, come confermato dall’esito del referendum e dalla successiva ratifica dell’assise civica, e per le milleduecento famiglie dell’indotto della fabbrica rimaste senza lavoro e i seicento dipendenti del diretto di Rage (Raffineria Gela) trasferiti in altri siti nazionali ed esteri del colosso energetico, in rispetto all’accordo sottoscritto al Mise il 6 novembre 2014 alla presenza del premier Matteo Renzi.

Cosi, Caltanissetta si prepara ad incassare i privilegi negati a Gela costretta ancora ad incassare scelte avallate dalla stessa politica che ha voluto la riconversione della fabbrica e la fine dell’attività di raffinazione del petrolio estratto in città, cancellando un’importante fetta di economia nel territorio.

La soluzione di salvaguardia dell’ateneo nisseno è stata prospettata da Crocetta, convinto di potere impegnare le somme destinate al Consorzio universitario di Caltanissetta. Il provvedimento non prevede, naturalmente, sedi distaccate a Gela e nemmeno una ricaduta diretta per il territorio sempre meno appetibile anche per la continua migrazione dei lavoratori Eni.

“L’Eni – spiegano i tre segretari sindacali – può avviare master inerenti tutti gli aspetti tecnici delle bonifiche dell’area ex petrolchimico e della bio-raffinazione”. Gli stessi hanno chiesto l’intervento politico e istituzionale “affinché la nuova programmazione del Miur contempli nuovi corsi universitari a Caltanissetta”, precisando di avere firmato un protocollo a Roma “dove è stata inserita la possibilità che Eni collaborasse con le università Siciliane, come avviene con le università di Bologna e di Torino”.

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