Era nel branco che in discoteca pestò a sangue un giovane, dopo condanna semilibertà a Rodoti

 
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Gela. La condanna definitiva a cinque anni di reclusione risale a due anni fa, quando i giudici della Corte di Cassazione respinsero i ricorsi dei legali di difesa. A Domenico Rodoti, coinvolto nell’inchiesta “Angeli e Demoni”, il tribunale di sorveglianza di Caltanissetta ha concesso la semilibertà. Avrà la possibilità di lasciare il carcere, al mattino, per lavorare, ma dovrà fare rientro nelle ore serali. La richiesta del legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Fiorenza, è stata accolta. In base alla sentenza definitiva, avrebbe partecipato anche lui al terribile pestaggio di un coetaneo, ridotto quasi in fin di vita all’interno della discoteca “Caligola”, a Roccazzelle. Venne preso di mira dal branco, perché aveva frequentato l’ex fidanzata di uno dei coinvolti nell’inchiesta. Rodoti agì insieme a sei complici.

Per il giovane, allora preso di mira, non ci fu nulla da fare. Venne travolto dalla furia del gruppo e finì inerme. Per lui furono necessarie cure specialistiche, anche a causa delle ferite riportate alla testa.

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