Era solo uno “spot” di Natale, sotto l’albero spunta di nuovo Messinese: la sfiducia farsa e i “turbamenti” del centrodestra

 
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Gela. Lo spot natalizio ha chiuso la rotazione, niente più refrain di “sfiduceremo il sindaco”.

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La mozione firmata ma nulla.  Il sindaco Domenico Messinese, invece, l’hanno salvato e, paradossalmente, anche rafforzato. Il consiglio comunale ha inforcato una nuova, l’ennesima, brutta figura, pessima se si considera che ad assistere c’erano decine di persone. Alla fine della seduta, baci e abbracci per “Mimmo” e per il suo vice Simone Siciliano. Sulla carta, erano tutti contro la giunta ter, che ha voltato le spalle alla politica. Peccato, invece, che sia stato proprio il consiglio comunale a voltarsi le spalle da solo. Giovanni Panebianco di DiventeràBellissima e Angela Di Modica, al momento indipendente, entrambi eletti nella lista fasuliana di Gela Città, hanno fatto il grande passo. “Ritiriamo la firma”. Per loro, la mozione di sfiducia era nulla, peccato che siano stati tra i firmatari di quella stessa mozione. Probabilmente, avrebbero potuto accorgersene prima o, magari, avrebbero potuto dare buoni consigli ed evitare l’inciampo, o presunto tale, su termini e notifica. Hanno capito, però, che l’atto era nullo, anche se il neo segretario generale Salvatore Pignatello ha ripetuto in tutte le salse che la mozione poteva essere votata. L’eventuale impugnazione del sindaco sfiduciato? Probabilmente, a qualcuno è sfuggito che tutti gli atti, anche quelli che non starebbero né in cielo né in terra, possono essere impugnati.
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DiventeràBellissima rischia la spaccatura e i forzisti ne approfittano.  Come hanno ribadito, però, “vogliono evitare un danno erariale”, non ben delineato, ma sicuramente così sarà. Al netto della magra figura di Natale, perlomeno nel centrodestra, è chiaro che quelli di Musumeci rischiano di implodere. La scelta di Panebianco potrebbe generare non poco caos. Nel corso della seduta, non sono mancate scintille tra lo stesso Panebianco e Anna Comandatore. Di certo, DiventeràBellissima non ha dimostrato compattezza, anzi, soprattutto dopo le “coincidenze” che davano i consiglieri di Musumeci vicini al neo assessore Giovambattista Mauro. Le debolezze dei fedelissimi del presidente della Regione, che adesso dovranno dare conto ai vertici, aprono la strada alla piena leadership dei forzisti. Il capogruppo di Forza Italia Salvatore Scerra ha approfittato del marasma per calarsi nei panni del leader, non si sa quanto condiviso. Punti in più agli occhi del vero “proprietario” del centrodestra locale, Pino Federico. Nel quadro del centrodestra, a questo punto, un ruolo potrebbe ritagliarselo anche l’ex dem Vincenzo Cirignotta, che ha scelto di votare la mozione e, perlomeno, non ha fatto passi indietro, anzi è andato a muso duro contro Panebianco e Di Modica, opponendosi al ritiro collettivo dell’atto. Probabilmente, i rapporti politici con Scerra potranno essere ancora più solidi. Il caos in aula, tra i banchi del centrodestra, non ha di certo sfavorito il gruppo avversario, quello di centrosinistra. I dem escono come quelli cha la sfiducia l’avrebbero voluta votare ma, alla fine, gli è stato praticamente impedito. Insomma, potranno legittimarsi al motto di “non prendaimo lezioni di dignità da nessuno”, come ha spiegato proprio il dem Salvatore Gallo. Nonostante le nubi sul futuro prossimo, pure Sicilia Futura passa per militante della sfiducia e, forse, potrebbe ricompattarsi, sempre che l’avventura di Salvatore Cardinale continui sotto lo stesso simbolo. Forse, in pochi si aspettavano il passo indietro dell’indipendente Angela Di Modica, ex Gela Città e Adesso Gela. In aula, ha confermato di essere ancora indipendente e, addirittura, di voler fare opposizione costruttiva (bonta sua!). Intanto, ha garantito un posto al sole al sindaco e ai suoi uomini e di luce solare, questa mattina in aula, non ne mancava.
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La giunta ter mangia il panettone. Una sfiducia ter? Ma smettiamola! Adesso, Messinese e i suoi potranno godersi le meritate vacanze di Natale tra gnl, masterplan, alberi illuminati all’inverosimile e tante rotonde stradali “vestite a festa”. Probabilmente, l’incubo Siciliano, ritenuto manovratore di tutto e di tutti, dai rapporti con l’Eni a scendere, non è così tremendo, come tanti l’hanno voluto far passare durante queste lunghe settimane di sfiducia. In consiglio, tra indipendenti, ancora senza logo, qualche fuoriuscito dai partiti e “smemorati” dell’ultimo minuto, una maggioranza, all’occasione, il sindaco se la può sempre mettere in tasca. Lo spettro del Tar, che il capogruppo di Articolo 1 Carmelo Casano non ha mancato di sollevare, con tanto di citazione giuridica, ha fatto breccia. Tra avvocati di professione, legali per passione e giuristi all’occorrenza, quelli della giunta ter possono mangiarsi il classico panettone, senza temere l’esonero.

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