“Erano amministratori di società ma non lo sapevano…”, l’inchiesta “Spin off”: in aula gli investigatori

 
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Gela. “L’ex amministratore ci confermò che la Big Coibentation era finita in mano a Fabio Fasulo. In molti casi, venivano scelti semplici prestanome”. “I prestanome non sapevano di gestire intere aziende”. A parlare, davanti al collegio presieduto dal giudice Manuela Matta, affiancata dalle colleghe Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, è stato uno degli investigatori che si occupò di seguire l’indagine “Spin Off”. A processo, sono finiti lo stesso Fabio Fasulo insieme a Virginie Bongiorno, Lorenzo Li Calzi, Pietro Caruso e Cristian Ciubotaru. Al centro dell’inchiesta, un presunto sistema destinato a fagocitare intere aziende in difficoltà e a svuotarne definitivamente le casse. Nel corso del suo esame, il militare della guardia di finanza sentito ha confermato come i prestanome, molto spesso, non sapessero neanche di risultare amministratori d’intere aziende. “Nel corso delle indagini – ha spiegato – scoprimmo che Cristian Ciubotaru risultava formalmente amministratore di società per le quali, però, non aveva mai gestito nulla. Non trovammo nessun documento in suo possesso”.

Le compensazioni fiscali non dovute. Stando alle accuse, quindi, si sarebbe trattato di un sistema su larga scala, pensato ed organizzato dall’imprenditore Fabio Fasulo, talmente efficace da riuscire a garantire l’incasso dei proventi di compensazioni fiscali delle quali le società non avevano diritto. “Venivano ottenuti crediti fiscali destinati solo ad aziende che avessero scelto d’investire in aree in crisi – ha proseguito il teste – ovviamente, verificammo che nessun presupposto per accedere a quelle compensazioni era stato rispettato dalle aziende finite al centro dei controlli. Gli eventuali capannoni da realizzare, come previsto dalle leggi in materia, non sono mai esistiti”. Il teste ha risposto alle domande formulate dal pm Lucia Lotti e dai difensori degli imputati, ovvero i legali Davide Limoncello, Flavio Sinatra, Giovanni Lomonaco, Raffaela Nastasi, Giusy Ialazzo, Maurizio Scicolone e Angelo Cafà. 

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