C’erano una volta i “civici”, “Unità siciliana”: “Disastro Greco con vecchia politica”

 
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In giunta ci son anche Terenziano Di Stefano e Giuseppe Licata

Gela. Prima l’hanno sostenuto, facendolo entrare nel tavolo “civico” che gli ha assicurato la candidatura a sindaco, ma ad un anno di distanza il rapporto si è già ampiamente interrotto. I “civici” che da qualche tempo sono confluiti in “Unità siciliana” bollano come “fallimentare” l’esperienza amministrativa del sindaco Lucio Greco. Ex assessori della giunta Messinese come Francesco Salinitro e Flavio Di Francesco, adesso chiedono le dimissioni dell’avvocato o l’azzeramento della giunta. In sostanza, fuori i partiti che stanno supportando i tagli a Palermo e più spazio all’iniziale “civismo”. Questa è la ricetta presentata da “Unità siciliana”. “Le scelte del sindaco si sono rivelate disastrose per la città, per sua responsabilità diretta e per responsabilità dei partiti che ha voluto nella sua giunta pensando, erroneamente – dicono – che potevano garantirgli risultati palermitani e romani che non solo non sono arrivati, ma che hanno finito per far fare al nostro territorio drammatici passi indietro. Davanti ad un fallimento così evidente, al sindaco rimangono due strade, prendere atto dei gravi errori compiuti e rassegnare le dimissioni oppure azzerare l’intera giunta e ritornare allo spirito e ai programmi di Progetto Civico, al quale deve la sua elezione”. In realtà, nell’attuale giunta la presenza “civica” non mancherebbe, dato che dal Progetto richiamato da “Unità siciliana” arrivano anche il vicesindaco Terenziano Di Stefano e Giuseppe Licata, alcuni mesi fa chiamato in municipio dall’avvocato.

Per “Unità siciliana”, però, l’attuale amministrazione rappresenta solo “una vecchia classe politica che pensa a sé stessa e che nulla ha fatto per la città e che continua a danneggiarla tutt’ora finendo per portarla in un vicolo cieco senza possibilità di uscita”. Greco deve ritornare al progetto iniziale, anche se lui stesso, dopo l’uscita del Pd, si è proclamato ancora saldamente fedele alla linea civica.

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