Esalazioni pericolose in raffineria, un ex vigilante ricoverato dopo una lunga esposizione: sei a processo

 
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Immagini di repertorio

Gela. Un ex guardia privata, già in servizio all’interno della raffineria Eni di contrada Piana del Signore, raggiunto da pericolose emissioni di anidride solforosa.

L’ex vigilante si costituirà parte civile. Per queste ragioni, a processo sono finiti sei imputati, oltre alla stessa società Raffineria di Gela. L’operatore della vigilanza privata venne trasferito in ospedale, dopo la lunga esposizione. La prognosi fu di circa cinquanta giorni. Adesso, per il tramite del suo legale di fiducia, l’avvocato Guglielmo Piazza, ha già preannunciato di volersi costituire parte civile. Il dibattimento, davanti al giudice Tiziana Landoni, non si è ancora aperto. Uno dei difensori degli imputati ha eccepito la mancata notifica del decreto che dispone il giudizio. A processo, ci sono sia i responsabili della società di vigilanza, per la quale prestava servizio l’operatore, ma anche funzionari e tecnici Eni. Si tratta di Serafina Paterniti, Bernardo Casa, Michele Viglianisi, Arturo Anania, Raffaele Solbara e Orazio Giampiccolo. Sono accusati di non aver adottato tutte le necessarie misure di sicurezza per evitare quanto accaduto al vigilante in servizio tra gli impianti della fabbrica. Il giudice Landoni, intanto, ha disposto il rinvio all’udienza del prossimo 16 gennaio. Tra i difensori, invece, ci sono gli avvocati Filippo Spina, Carmelo Brentino, Attilio Floresta, Alessandra Geraci, Piero Amara, Gualtiero Cataldo e Veleda Vedda.

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