Espropri del progetto Ciliegino non convincono, la Regione convoca la cooperativa Agroverde

 
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Gela. La Regione, assessorato all’Energia, ha chiesto lumi sulla legittimità degli espropri effettuati dalla cooperativa Agroverde in merito al progetto Ciliegino,

rimasto arenato nel 2003 dopo la posa della prima pietra.

Il timore è che gli espropri dei 230 ettari di terreno per complessivi 343 lotti, ricadenti nelle contrade Cappellania, Tenuta Bruca e Sant’Antonio, siano stati effettuati in assenza del relativo decreto. Una condizione che lascia ipotizzare l’illegittimità dell’immissione in possesso.

Nelle prossime due settimane il presidente della cooperativa Agroverde, Stefano Italiano, dovrebbe chiarire i dubbi all’assessorato regionale Energia che, in caso contrario, potrebbe decidere di revocare l’autorizzazione Unica. Sarebbe questo un duro colpo per la cooperativa Agroverde che perderebbe la titolarità del progetto che in estate ha richiamato l’attenzione di due investitori rimasti basiti dalle proposte di cessione milionarie.

Da una parte la lunga trattativa con la “Electric Energy Group” e, da giugno, quella con il gruppo tedesco Frenel e Foppa Energy, competente della tecnologia termodinamica. In entrambi i casi l’amministrazione comunale ha avviato trattative senza per questo addivenire ad un accordo capace di rendere giustizia ai proprietari dei 434 lotti espropriati e non ancora rimborsati. Le trattative, secondo i bene informati, avrebbero creato situazioni di imbarazzo anche al sindaco Domenico Messinese costretto a comprendere paventate divergente di pensiero tra gli assessori Simone Siciliano (Sviluppo economico) e Fabrizio Morello (Bilancio). Un imbarazzo colto in un primo momento dal capogruppo in Aula del Pd, Vincenzo Cirignotta, che volle fare chiarezza con una seduta di consiglio interpellando il vice sindaco.

Oltre all’assessorato regionale pare che la vicenda Agroverde sia tornata, negli scorsi giorni, nei tavoli capitolini del governo. Gli interessamenti mostrati sul progetto potrebbero aprire nuovi scenari, dove si starebbe consolidando anche l’ipotesi di un clone del progetto Ciliegino nel territorio senza la cooperativa Agroverde.

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