Espropri “sbagliati” e il Comune paga il doppio: chi sono i responsabili?

 
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Gela. Il consiglio comunale di Gela istituirà una commissione d’indagine perchè in municipio continuano ad arrivare, da proprietari di aree edificabili vincolate, richieste milionarie di risarcimento, in esecuzione di sentenze che hanno giudicato le indennità di esproprio non congrue.

I consiglieri di tutti i gruppi intendono «conoscere entro 60 giorni quanti e quali procedimenti risultano attivi in ordine agli espropri dei suoli, nei piani per l’edilizia economica e popolare, con riferimento agli ultimi dieci anni».

L’ultima richiesta pervenuta al consiglio comunale è quella di alcuni privati che vantano dall’amministrazione municipale 920 mila euro per un terreno di 1.500 metri quadrati di contrada Scavone espropriato alla fine degli anni ’80 in favore dell’Istituto case popolari, ad un prezzo che ritennero inadeguato. Il loro ricorso fu accolto dal tribunale civile che nel 2004 condannò il comune di Gela (assente al processo) al pagamento di quasi 500 mila euro. Nessuno però rispettò quella sentenza e oggi, a distanza di 8 anni, il Tar ha nominato il prefetto di Caltanissetta quale commissario ad acta per l’esecuzione del giudicato e dunque per il recupero della somma lievitata per spese ed interessi. Il consiglio comunale ha votato favorevolmente all’iscrizione del «debito fuori bilancio» ma, saputo che sta per arrivare un’altra richiesta simile (l’importo è di 700 mila euro) per un’altra zona Peep, ha chiesto l’apertura dell’inchiesta. Si sospetta che qualcuno, tra omissioni e distrazioni, abbia voluto favorire i privati.

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