Gestivano spaccio di eroina, in appello concordati per i pusher coinvolti in “Tomato”

 
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Gela. Hanno tutti avanzato richiesta di concordato dopo le pesanti condanne imposte dal gup del tribunale di Gela. Ad inizio luglio, i giudici della Corte d’appello di Caltanissetta dovrebbero dare il loro responso sulle istanze inoltrate dai legali dei coinvolti nell’inchiesta antidroga “Tomato”. I carabinieri del reparto territoriale e i pm della procura ricostruirono decine di episodi di spaccio in città, seguendo anche la scia dell’eroina. Il concordato potrebbe assicurare una riduzione dell’entità delle pene per tutti gli imputati, anche se i giudici nisseni devono valutarne la congruità. Al termine del giudizio abbreviato di primo grado, il gup irrogò nove anni a Salvatore Stamilla, otto anni e quattro mesi ad Alessandro Scilio (assolto per due capi di imputazione), otto anni a Salvatore Mazzolino, sette anni e due mesi a Giuseppe Fecondo, sei anni e due mesi a Vincenzo Di Maggio (assolto per uno dei capi contestatigli), sei anni a Luciano Guzzardi, cinque anni e otto mesi ad Alessio Savatta, cinque anni e sette mesi ad Antonia Cricchio, cinque anni e quattro mesi per Gianfranco Casano e Gaetano Marino, tre anni e sette mesi a Maria Rita Calascibetta. Dal gup, vennero emesse solo due assoluzioni, in favore di Salvatore Antonuccio e Luigi D’Antoni (difesi dagli avvocati Giovanna Zappulla e Rocco Guarnaccia), ritenuti estranei allo spaccio. L’inchiesta consentì di arrivare ai canali di rifornimento, sia palermitani che catanesi.

Davanti al verdetto, le difese di tutti gli imputati condannati si sono rivolti ai giudici d’appello, avanzando fin da subito la soluzione del concordato. Ora, tocca alla Corte d’appello decidere, con il parere favorevole della procura generale. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvo Macrì, Antonio Gagliano, Francesco Enia, Ivan Bellanti, Enrico Aliotta, Vittorio Giardino, Dionisio Nastasi, Calogero Vella e Matteo Bonaccorsi.

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