“Eurograni”, revocata misura a Cirignotta: difesa, “estraneo ad operazioni irregolari”

 
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Revocata la misura interdittiva che era stata imposta al commercialista

Gela. E’ tra gli indagati nell’indagine che si è concentrata sulla gestione della società “Eurograni”, poi fallita ma i cui fondi sarebbero stati distratti e trasferiti ad una nuova azienda, la “Mediterranea”. I giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta, valutando l’appello proposto dai legali del commercialista Vincenzo Cirignotta, lo hanno accolto, annullando la misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche, ad iniziare appunto dalle società. Il professionista, difeso dagli avvocati Emanuele Maganuco e Joseph Donegani, era sottoposto solo alla misura interdittiva. L’attenzione dei pm della procura si concentrò anche su di lui, perché componente del collegio sindacale della “Eurograni”. Al centro degli approfondimenti dei pm e dei finanzieri, c’era l’imprenditore Massimo Barranco, che secondo le accuse avrebbe organizzato il presunto sistema, così da distrarre fondi della “Eurograni”, trasferendoli alla “Mediterranea”. E’ attualmente detenuto. Per gli investigatori, avrebbe avuto l’avallo dei professionisti del collegio sindacale. I legali di Cirignotta, che avevano già presentato al gip una vasta documentazione tecnica, al riesame hanno dimostrato che il commercialista fece parte solo del collegio della “Eurograni”, senza una duplicazione dell’incarico nella “Mediterranea”. E’ stato provato che svolse le sue funzioni, nel rispetto della normativa in materia, essendo del tutto estraneo a possibili scelte illecite.

La difesa ha inoltre prodotto un lungo elenco, con tutti gli incarichi che in quel periodo il professionista ricopriva, proprio con funzioni di controllo, in molte altre società, che lo scelsero per le competenze in materia. Il professionista si dice del tutto estraneo ad operazioni anomale. Il riesame ha revocato la misura che gli era stata imposta dal gip del tribunale.

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