Evasione fiscale e presunte frodi, Salsetta ai domiciliari: indagati anche professionisti

 
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Gela. La guardia di finanza di Caltanissetta ha eseguito oggi un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Gela, richiesta dalla procura, nei confronti dell’imprenditore Giovanni Salsetta, dominus di due imprese operanti nel settore delle costruzioni edili e dell’installazione di impianti che, attraverso un meccanismo fraudolento, avrebbe omesso rilevanti versamenti d’imposta per oltre 4,5 milioni di euro. E’ ai domiciliari. Salsetta è uno dei più importanti imprenditori locali del settore e ha sempre sostenuto anche l’associazione antiracket. Lo stesso provvedimento cautelare, ha riguardato il commercialista delle due imprese, a cui è stato imposto il divieto di esercitare attività di impresa e attività professionale in materia di consulenza fiscale per un anno, nonché altre due persone, rappresentanti legali di due imprese coinvolte nelle illecite attività, nei cui confronti è stata disposta la misura cautelare del divieto di esercitare gli uffici direttivi in imprese e società per un anno. Contestualmente, è stato disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, ai sensi degli artt.321 c.p.p. e 12 bis D. Lgs. 74/2000, nei confronti delle imprese investigate e, in subordine, nei confronti delle nove persone fisiche indagate fino a concorrenza degli importi corrispondenti alle indebite compensazioni operate pari a complessivi 4,5 milioni circa. L’imprenditore arrestato, avvalendosi di sei imprese compiacenti oltre che dei “servizi” di appositi consulenti, avrebbe realizzato nel tempo un’ingente evasione fiscale, perpetrata attraverso l’indebita compensazione di tributi dovuti, realizzata tramite il ricorso all’istituto dell’accollo tributario, nonché mediante operazioni di compravendita di crediti Iva risultati del tutto inesistenti, il tutto nell’ottica di omettere il versamento dei rilevanti debiti d’imposta ricorrenti nei confronti dell’erario. Le investigazioni condotte, eseguite dai militari del Nucleo di Polizia Economico -Finanziaria di Caltanissetta sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Gela, sono state orientate a verificare la reale esistenza dei crediti d’imposta utilizzati dai soggetti che si sono accollati in compensazione i debiti tributari delle due società debitrici dell’erario, nonché la veridicità delle operazioni sottostanti alla formazione del credito iva ceduto alle medesime società e da queste utilizzato in compensazione dei propri debiti tributari. Il modus operandi disvelato ha consentito alle società investigate di omettere ingenti versamenti di imposte e contributi dovuti, utilizzando crediti d’imposta inesistenti o non spettanti, nonché di individuare, in capo alle società cedenti dei crediti iva, l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo superiore a 5 milioni di euro, attraverso cui gli stessi crediti sono stati fittiziamente documentati. Oltre all’imprenditore colpito da misura cautelare e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, risultano indagati nel procedimento penale altre otto persone, rappresentanti legali delle società oggetto d’indagine e consulenti fiscali che avrebbero contribuito fattivamente alla realizzazione del sistema fraudolento, ricorrendo elementi idonei per configurare in capo agli stessi, in concorso, le ipotesi delittuose di cui all’art.10 quater (Indebita Compensazione), comma 1 e 2, del D. Lgs. nr. 74/2000.

Gli inquirenti evidenziano la particolare attenzione che viene posta dalla procura della Repubblica di Gela nel settore del contrasto all’evasione ed alle frodi fiscali, che, attraverso gli specialisti della Guardia di Finanza, nell’arco dell’ultimo quinquennio, soprattutto attraverso l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria, ha individuato articolati sistemi fraudolenti posti in essere da vari soggetti, sia imprese che professionisti, per aggirare gli obblighi di versamento dei propri o altrui debiti tributari o previdenziali e contributivi, attraverso l’utilizzo diretto ed indiretto di crediti d’imposta risultati del tutto inesistenti, artatamente precostituiti allo scopo. Indagando su tali condotte fraudolente, la Procura di Gela è pervenuta al recupero di quasi 24 milioni di euro in varie operazioni delegate alla guardia di finanza della provincia, consentendo all’erario di recuperare tali risorse indebitamente evase con efficacia e tempestività. L’attività di servizio in rassegna testimonia la costante azione di questa Procura attraverso la guardia di finanza nel contrasto all’evasione fiscale e, in particolare, alle frodi in materia di imposta sul valore aggiunto e imposte sui redditi, così da impedire la sottrazione di risorse finanziarie al bilancio dello Stato, in special modo in un periodo di grave difficoltà sociale come quella attuale, e a favorire le condizioni necessarie per tutelare la collettività in genere e lo spirito di leale concorrenza per gli imprenditori rispettosi delle regole di mercato, ingiustamente danneggiati dalla maggiore competitività degli autori di simili condotte illecite.

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