Faccia a faccia pre-sfiducia, “non ci sono numeri definitivi disavanzo”: Greco, “mozione inopportuna”

 
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Gela. I numeri del disavanzo effettivo del municipio non ci sono ancora. “E’ prematuro fornirli fino a quando non saranno certi”, hanno detto il sindaco Lucio Greco e l’assessore al bilancio Mariangela Faraci nel corso dell’incontro tenutosi in serata a Palazzo di Città. I dati chiesti soprattutto dall’opposizione vanno ancora limati. Non ci sono stati troppi scossoni nel corso della riunione pre-sfiducia. Il sindaco ha voluto mettere insieme tutte le forze. All’appello, alla fine, non hanno risposto solo Fratelli d’Italia e la Dc, oltre al consigliere Gabriele Pellegrino (di area cuffariana). I gruppi di opposizione, in più interventi, hanno insistito sulla richiesta di dati precisi. “Perché non ci sono ancora? Cosa è stato fatto fino ad oggi?”, ha detto il coordinatore forzista Vincenzo Pepe. Gli azzurri hanno preannunciato che sono per la sfiducia ma si sono presentati all’incontro. L’avvocato Greco ha fatto un excursus su tutti i passaggi che si sono susseguiti in questi mesi, dall’addio dell’ex dirigente finanziario Alberto Depetro e fino ai rilievi mossi dai revisori e dalla Corte dei Conti. “Ora, ci è stato concesso un ulteriore termine di trenta giorni per i correttivi – ha spiegato il primo cittadino – riteniamo ci siano tutti gli elementi per un piano di riequilibrio”. Sui numeri del disavanzo da indicare sono intervenuti anche i civici di “Una Buona Idea”, che fino ad ora la porta non l’hanno ancora chiusa rispetto al voto sulla sfiducia. “La sfiducia, in una fase come questa, mi sembra una cosa inopportuna – ha continuato il sindaco – senza strumenti finanziari si bloccherebbe tutto. Stiamo lavorando in maniera lineare”. La grillina Virginia Farruggia, pur senza voler fare polemica, ha ribadito l’esigenza di avere indicazioni più fedeli sui numeri del disavanzo. “Non potete chiederci un atto di fede”, ha detto rivolgendosi al sindaco e all’assessore Faraci. In aula, c’era la giunta al completo. Pepe ha sottolineato che in ogni caso la sfiducia sarà politica. “E’ legata al fatto che il sindaco non ha saputo agire come un buon padre di famiglia – ha aggiunto – aveva una maggioranza bulgara e l’ha persa. Ha consentito scontri interni alla sua coalizione mentre tanti dirigenti se ne sono andati”. Dai civici di “Una Buona Idea”, con i consiglieri Rosario Faraci, Davide Sincero e con il segretario Giovanni Giudice, sono state avanzate richieste di chiarimenti anche sul Piano economico finanziario del nuovo servizio rifiuti. L’assessore all’ambiente Ivan Liardi ha riferito che con l’approvazione del Pef e delle tariffe Tari (da domani in aula consiliare), sarà poi possibile firmare il contratto attuativo per il nuovo servizio in house. “Pensiamo si possa fare nell’arco di pochi giorni – è intervenuto – è un impegno che posso assumere”.

La riunione non sembra aver mutato le posizioni già maturate. Il blocco di centrodestra va alla sfiducia e le assenze dei meloniani, dei cuffariani e di Pellegrino, vanno a corroborare la linea. Progressisti e dem dovrebbero votare per la sfiducia nel corso del dibattito in aula, salvo che non ci siano sviluppi particolari. Ancora una volta sono i civici di “Una Buona Idea” che potrebbero essere decisivi, in un senso o nell’altro.

Sicuramente, il dibattito sulla sfiducia, fissato per la prossima settimana, si inserisce in uno dei contesti amministrativi più difficili in assoluto, reso poco gestibile dalla crisi finanziaria.

Il sindaco e gli assessori vogliono andare avanti per gli atti di bilancio e i correttivi. “Dopo, si potrà parlare anche di politica – ha continuato il sindaco – la città sa di avere come priorità un nuovo servizio che la renda più pulita. Noi siamo pronti e aperti alla collaborazione. La crisi finanziaria è capitata a noi ma non l’abbiamo determinata”.

1 commento

  1. Caro Sindaco, l’unica cosa INOPPORTUNA È la sua PRESENZA, dovrebbe dimettersi e chiedere SCUSA ALLA CITTÀ.

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