Faida di mafia a Milano, i giudici vogliono sentire il pentito Rosario Vizzini

 
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Milano. Adesso, verranno valutate le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Rosario Vizzini, ritenuto uno degli uomini di spicco del gruppo di cosa nostra al Nord. La decisione è stata assunta dai giudici della corte d’assise d’appello di Milano nell’ambito del processo che si è aperto a carico di pezzi da novanta della mafia gelese.

Rosario Trubia, Alessandro Barberi, Emanuele Argenti e Antonio Rinzivillo sono accusati, insieme ad altri esponenti dei gruppi mafiosi siciliani trapiantati al nord, di sei omicidi e di un tentato omicidio. Fatti che, in base all’accusa, sarebbero legati ad una vera e propria faida scoppiata nell’hinterland milanese a cavallo tra il 1987 ed il 1992.
Nell’udienza svoltasi in corte d’assise d’appello, i giudici hanno deciso di sentire il collaboratore di giustizia che conoscerebbe alcuni particolari relativi, appunto, agli omicidi contestati.
Fra questi, l’uccisione di Cristoforo Verderame, freddato a Borgolombardo nell’ottobre di venticinque anni fa. Il collaboratore di giustizia verrà sentito il prossimo 30 ottobre.

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