“Falcone e centrodestra spieghino alla città”, Di Cristina: “Su porto fallimento Musumeci”

 
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Gela. “Aspettiamo ancora l’assessore regionale Marco Falcone, il deputato Michele Mancuso e gli amici di Forza Italia, Lega e DiventeràBellissima, che hanno più volte promesso che avrebbero inaugurato il porto. Lo spieghino loro ai cittadini perché è scaduta la caratterizzazione delle sabbie”. Il segretario provinciale dem Peppe Di Cristina va dritto al punto, politico. Questa mattina, la prefettura, nel corso di un vertice sul sito portuale da anni insabbiato, ha comunicato che la procedura dovrà ripartire, praticamente dall’inizio. Serve una nuova caratterizzazione, nonostante la gara per l’affidamento dei lavori per il dragaggio sia stata annunciata ormai un anno fa. Poi, una serie di rimpalli, di richieste di integrazioni e la Regione che a fatica ha risposto al ministero. “Bisogna dare un nome ai responsabili di quanto accaduto – dice Di Cristina – la colpa, enorme, è della Regione. Non ci sono molte discussioni da fare. Quanto sta accadendo per i lavori al porto rifugio testimonia il fallimento del governo Musumeci. Gare annunciate, iter che venivano dati come conclusi e c’era anche chi prometteva che avrebbe suonato tutti i campanelli degli uffici regionali, pur di accelerare. Ora, invece, bisogna ripartire. E’ un danno enorme per la città, dopo il taglio dei 143 milioni di euro della darsena”. Il segretario dem, a questo punto, considera ancora più importante il ruolo dell’Autorità della Sicilia Occidentale, che si occuperà dell’area portuale locale.

“Il Pd ha lavorato molto su quel provvedimento, da ultimo varato dal Consiglio dei ministri – conclude – ora, più che mai, diventa l’unica vera ancora di salvezza e tutti dobbiamo remare in quella direzione. Noi abbiamo attivato i nostri canali a Roma e a breve organizzeremo un incontro tecnico. Non possiamo permettere che il porto rifugio, a causa dei ritardi della Regione, rimanga l’ennesima opera incompiuta di questo territorio”.

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