Fallimento Smim, operai si insediano al passivo: ammesse istanze per accedere a somme

 
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Gela. Il fallimento è stato dichiarato ad inizio anno. L’azienda metalmeccanica Smim, per decenni presente sul territorio, soprattutto con le commesse di raffineria Eni, da tempo ha chiuso i battenti anche in città. Decine di lavoratori, che erano stati licenziati, hanno deciso di insinuarsi al passivo, almeno per ricevere il tfr e le ultime tre mensilità. Molti di loro lo hanno fatto in settimana, davanti al giudice della sezione fallimentare del tribunale di Milano. Il fallimento è stato dichiarato proprio dai magistrati del capoluogo lombardo. L’avvocato Francesco Castellana, che rappresenta circa venti ex operai Smim, ha avanzato le istanze, che sono state ammesse. Il prossimo mese verranno verificate solo quelle per le quali c’è stata contestazione rispetto all’adesione ai fondi privati. I lavoratori, nel culmine della crisi aziendale, protestarono per mesi contro i tagli. Il giudice milanese dovrà poi emettere il decreto di esecutività dello stato passivo, che è il passaggio decisivo per consentire agli ex dipendenti di ottenere le somme che gli spettano.

La copertura economica verrà assicurata attraverso il fondo di garanzia Inps. L’udienza tenutasi negli scorsi giorni è servita alla verifica delle istanze. Sono oltre settanta gli ex operai del gruppo che attendono di poter ricevere quanto previsto, dopo la chiusura del loro rapporto lavorativo con l’azienda.

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